Storica scoperta sulla laparoscopia: ritrovati a Paola gli appunti inediti del chirurgo Gino Iannelli
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Ritrovamento storico sul tema della laparoscopia: le dodici pagine che riscrivono la medicina, ritrovati a Paola gli appunti inediti del chirurgo Gino Iannelli
7 dicembre 2025
🔵 Ritrovamento storico della laparoscopia: le dodici pagine che riscrivono la medicina
A Paola, un ritrovamento che affonda le radici nella storia della chirurgia calabrese e che oggi illumina il panorama scientifico nazionale, appunti inediti del chirurgo Iannelli sulla laparoscopia, al tempo indicata come "addominoscopia". A Paola, durante la digitalizzazione di antichi testi medici, il dottor Giuseppe “Pino” Perrotta – per vent’anni Primario di Chirurgia generale tra Praia a Mare e Paola e oggi curatore del Museo della Memoria della città – ha portato alla luce dodici pagine autografe del nonno, il chirurgo cetrarese Gino Iannelli (1898–1948).
Si tratta della descrizione dettagliata di una tecnica chirurgica definita “addominoscopia”, un procedimento diagnostico e operativo che anticipa, di fatto, molti dei principi alla base della moderna laparoscopia. Una scoperta di valore eccezionale, destinata a riaprire il dibattito sulle origini italiane di una delle più rivoluzionarie metodiche chirurgiche del Novecento.
Scoperta laparoscopia Iannelli: una tecnica in anticipo sui tempi
Le pagine, redatte negli anni ’40 e probabilmente pensate per una futura pubblicazione scientifica, illustrano una procedura innovativa per l’epoca:
eseguita prevalentemente in anestesia locale,
praticata con l’ausilio di trocar e cistoscopio,
effettuata tramite insufflazione di aria ambientale filtrata,
finalizzata a diagnosticare in modo accurato ed evitare laparotomie inutili.
Una visione chirurgica che sorprende ancora oggi per modernità e rigore metodologico, soprattutto considerando che veniva applicata in un piccolo ospedale periferico come quello di Cetraro, oggi il "Iannelli", lontano dai grandi poli universitari italiani ed europei.
«In quelle dodici pagine c’è tutto – spiega il dottor Perrotta – la tecnica, la logica scientifica, la capacità di osservazione e il rapporto umano con il paziente. È una scoperta che cambia la prospettiva sulle origini della laparoscopia e che restituisce dignità a una pagina poco conosciuta della nostra medicina».
🟢 La figura di Gino Iannelli e il ruolo della Calabria nella storia della chirurgia
Gino Iannelli, classe 1898, apparteneva a quella generazione di medici che hanno costruito la sanità meridionale del primo Novecento. Laureato con lode all’Università di Napoli dopo aver interrotto gli studi per partecipare volontario alla Prima Guerra Mondiale, si specializzò in Chirurgia generale a Roma, nella prestigiosa scuola del professor Roberto Alessandri.
La riscoperta dei suoi studi valorizza un’eredità scientifica preziosa e ribalta l’idea che l’innovazione nasca solo nei grandi centri accademici. In questo caso, la Calabria dimostra di aver anticipato un’evoluzione chirurgica che avrebbe cambiato radicalmente la medicina negli anni successivi.
🟣 Museo della Memoria di Paola: strumenti, documenti e una biblioteca unica
Il materiale appartenuto a Gino Iannelli – strumenti chirurgici, libri, tacquini, appunti, manuali – è oggi custodito e valorizzato nel Museo della Memoria della Città di Paola, creato con il sostegno del Rotary e curato dall’associazione Custodi di bellezza della Città di Paola.
Il museo ospita:
una vasta strumentaria medica datata tra fine ’800 e metà ’900;
la Biblioteca “Scrinium medicum”, composta da circa 400 volumi;
una sezione dedicata ai professionisti che hanno segnato la storia della medicina locale.
Parallelamente, è in stato avanzato la creazione di una biblioteca digitale, che permetterà di consultare online testi, documenti, fotografie e le stesse pagine autografe di Iannelli. Una risorsa destinata a diventare punto di riferimento per ricercatori, studiosi e appassionati di storia della medicina.
🟠 H2 – Scoperta laparoscopia Iannelli: un contributo che cambia la prospettiva scientifica
La scoperta delle carte di Iannelli offre una testimonianza concreta dell’ingegno e della lungimiranza dei chirurghi calabresi del secolo scorso.E rappresenta anche un invito a riscoprire la storia sanitaria del territorio, troppo spesso trascurata.
Questo ritrovamento, per valore scientifico e simbolico, potrebbe aprire la strada a:
studi accademici dedicati alla tecnica descritta;
pubblicazioni scientifiche;
nuove ricerche sulle origini della chirurgia mininvasiva in Italia.
Una pagina di medicina che, a distanza di oltre ottant’anni, continua a parlare.

🔚 Riflessione
Il ritrovamento degli appunti di Gino Iannelli non è solo un tassello importante nella storia della laparoscopia: è il racconto di una Calabria capace di innovare, di sperimentare e di lasciare un’impronta profonda nella medicina nazionale.Una scoperta che restituisce identità storica e orgoglio a un territorio che troppo spesso dimentica i propri pionieri.
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