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Ex discarica a Scalea: Tansi chiede documenti; il sindaco replica

Aggiornamento: 7 apr 2022

Sulla questione dei rifiuti si torna a parlare della cosiddetta terza buca di piano dell'Acqua a Scalea


la discarica in una foto degli anni scorsi


SCALEA – 1 apr. 22 - Nessun documento sulla discarica di Piano dell'Acqua a Scalea. La questione era stata riportata a galla nei mesi scorsi dal movimento civico “Tesoro Calabria” che, come è noto, fa capo a Carlo Tansi. Ieri, Tesoro Calabria ha sollecitato la richiesta fatta nei mesi scorsi. Si chiede il materiale documentale e progettuale sull'intervento di bonifica della ex discarica. Il sito, lo ricordiamo, è ormai in disuso. Qualcuno lo definisce “una bomba ambientale” per la presenza del materiale sepolto negli anni in quella zona, che contra “tre buche”. Il movimento civico “Tesoro Calabria”, presieduto da Carlo Tansi, vuole “verificare il corretto operato della pubblica amministrazione, a tutela del bene costituzionalmente garantito, qual è il diritto alla salute”. E Tansi chiede al sindaco Perrotta se “i buoni propositi siano ancora validi”, cioè quelli di mettere a disposizione, in seguito a richiesta, la documentazione. L'esponente del movimento chiede anche di sapere se è ancora valido il suo ruolo, offerto a titolo gratuito, quale collaboratore al progetto di risanamento della discarica di Piano dell'Acqua.



“La salute e l'ambiente – scrive Tansi - sono priorità che non dovrebbero far dormire la notte, ancor più del ciclo della depurazione. Circa due mesi fa – ricorda - ho pubblicamente denunciato le condizioni di gravissimo degrado in cui versa la discarica illegale di Piano dell'Acqua di Scalea, una bomba ecologica presente dall’inizio degli anni 2000 in un’area densamente abitata”. Tansi evidenzia una “caratteristica” della cosiddetta “terza buca”: il fatto che si è saturata in breve tempo. In quegli anni, allora come ora, c'era il problema dei rifiuti. E i comuni dell'alto Tirreno cosentino, circa 14, avevano individuato la terza buca che, calcoli alla mano, si sarebbe dovuta saturare in circa dieci anni. Invece, tale processo fu rapidissimo perchè la buca venne individuata quale sito idoneo ad ospitare rifiuti provenienti dalla Campania dove era in atto una grave emergenza. Per Tansi: “Oggi la discarica versa in condizioni di abbandono e degrado e rappresenta una bomba ecologica, che può rappresentare la causa dell’elevata incidenza di tumori e leucemie nella popolazione di una vasta area dell’alto Tirreno cosentino. Il percolato, ad elevatissima tossicità, non è adeguatamente trattato e a va contaminare la sottostante città di Scalea attraverso un canale che attraversa in pieno l’abitato e scarica verso i sottostanti lidi balneari, dove contamina anche ampi tratti di litorale frequentatissimi da bagnanti durante la stagione estiva. La discarica, qualche anno fa, è stata inserita, dall'Istituto Superiore della Sanità, tra i siti attenzionati e da bonificare per la presenza di sostanze altamente tossiche. Proprio per questo motivo, nel 2013, erano stati stanziati dall'unione europea, circa 3 milioni di euro, per la bonifica e la messa in sicurezza. La mia denuncia evidenziava che nulla era stato fatto a distanza di quasi 10 anni dallo stanziamento dei 3 milioni di euro”.



LA REPLICA DEL SINDACO PERROTTA

Il sindaco di Scalea Giacomo Perrotta replica: “in risposta a chi non si è mai occupato delle sorti di Scalea e che ora si avvale di personaggi che mai nulla hanno fatto di buono per la comunità”. In data 23 marzo al dipartimento territorio e tutela dell'ambiente della Regione Calabria si è svolta la conferenza dei servizi conclusiva sul progetto operativo di bonifica per la messa in sicurezza permanente, per i siti definiti ad alto rischio ricadenti nel lotto di Piano dell'acqua. Seguiranno le fasi successive con lo stanziamento dei fondi da parte della Regione per arrivare infine alle operazioni di bonifica del sito.

«Una data storica per la città di Scalea quella del 23 marzo scorso – ha commentato il sindaco Perrotta - una promessa mantenuta da questa amministrazione che non intendiamo lasciar macchiare da chi tenta di prendere meriti che non ha, soprattutto coloro i quali finora non si sono mai visti a Scalea e non sapevano neanche dove si trovasse la discarica di Piano dell’Acqua e, soprattutto, chi non ha il coraggio di dire chi è il vero responsabile di questo scempio scagliandosi contro chi, dal primo giorno, soltanto 18 mesi fa, ha attivato tutte le procedure per giungere ad una conclusione». Infine il sindaco si dice pronto a proseguire per vie legali su dichiarazioni dei giorni scorsi.



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