top of page

Sparatoria a Belvedere Marittimo: assolto uno degli indagati

Belvedere Marittimo, sparatoria sul lungomare: assolto uno degli indagati: Pierfrancesco Maccari, assistito dagli avvocati Cesare Badolato e Marco Bianco


Belvedere Marittimo, sparatoria sul lungomare: assolto uno degli indagati: Pierfrancesco Maccari, assistito dagli avvocati Cesare Badolato e Marco Bianco


BELVEDERE – 18 ott. 23 - Sparatoria e addetto alla sicurezza gambizzato. Una discussione, poi una rissa e un colpo di pistola. Ha rasentato la tragedia quanto accaduto sul lungomare di Belvedere Marittimo nella notte del 26 giugno 2021. Uno degli indagati, Pierfrancesco Maccari, è stato assolto dal Giudice per le udienze preliminari del tribunale di Catanzaro, Gilda Danila Romano. L'uomo è assistito dagli avvocati di fiducia, Cesare Badolato e Marco Bianco, l’imputato, che ha richiesto ed ottenuto il rito abbreviato, ha visto cadere tutte le accuse mosse nei suoi confronti: lesioni gravissime, estorsione e porto e detenzione di armi. Il pubblico ministero aveva richiesto per Pierfrancesco Maccari una pena pari a 8 anni e 3 mesi. Ieri è stato assolto ed ha potuto quindi lasciare la detenzione domiciliare alla quale era stato sottoposto ed è tornato in libertà.



I fatti accaduti a fine giugno 2021, non sono passati inosservati sono finiti sulle scrivanie della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Quella notte del 26 giugno di due anni fa, un folto gruppo di persone, si ritiene in numero superiore a quindici, con violenza e minacce, esplicite e implicite, esercitate contro Hakim Dezaz, addetto al servizio di sicurezza del locale notturno di Belvedere Marittimo, incaricato di invitare i clienti a pagare il prezzo delle bevande consumate, avrebbe costretto, secondo le ipotesi di accusa, i titolari dell’esercizio di Belvedere Marittimo a servire gratuitamente le consumazioni e a non richiederne il pagamento.



Alcuni, sempre secondo quanto risulta agli atti, dopo essere entrati nel locale pur non avendo la prenotazione e dopo aver allestito autonomamente e senza autorizzazione un tavolo, avrebbero preteso di consumare al bar delle bevande senza corrispondere il prezzo e si sarebbero rifiutati di pagare quelle precedentemente bevute. Uno degli indagati all'esterno del locale avrebbe esploso con una pistola cal. 6.35 un colpo d’arma da fuoco. Il proiettile ha raggiunto la coscia sinistra, “sede anatomica di punti vitali, quali l’arteria femorale”, dell'addetto alla sicurezza. Secondo la ricostruzione da parte dell'accusa ci sarebbe stato anche il tentativo di sparare al volto la vittima, senza riuscirci “a causa dell’inceppamento dell’arma e nonostante i vari tentativi di sbloccarla tramite manovre di ricarica e scarrellamento”.



Miocomune whatsapp
  • Pagina Facebook miocomune
  • miocomune
  • Youtube miocomune
  • Instagram miocomune
telegram.jpg

contatto mail: miocomune@gmail.com

Iscriviti ai nostri canali per essere sempre informato
Clicca sulle icone, andrai direttamente ai nostri social

bottom of page