Scuola, restano aperte a Catanzaro, Corigliano Rossano, Cosenza, Crotone, Lamezia Terme, Rende
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Scuola, restano aperte a Catanzaro, Corigliano Rossano, Cosenza, Crotone, Lamezia Terme, Rende

Non sarà prodotta nessuna ordinanza. C'è il rischio che un eventuale ricorso al Tar bocci le decisioni di chiusura, in contrasto con la linea del Governo



CATANZARO - 8 gen. 22 - I sindaci, Sergio Abramo, di Catanzaro; Flavio Stasi, di Corigliano-Rossano; Franz Caruso, di Cosenza; Vincenzo Voce, di Crotone; Paolo Mascaro, di Lamezia Terme; Marcello Manna, di Rende hanno diffuso una nota congiunta nella quale fanno sapere di aver deciso “in questa prima fase successiva alle festività natalizie, di non emanare alcuna ordinanza di sospensione che modifichi l'assetto stabilito dal Governo e che è in vigore in tutta Italia”. Ieri il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, in qualità di presidente della conferenza dei sindaci, aveva chiesto al presidente Occhiuto un incontro per prendere delle decisioni in merito.



Ecco il testo della lettera dei sindaci delle principali città calabresi:

Nella situazione difficile che sta attraversando il Paese, compresa la nostra Regione, alle prese con la quarta ondata dell'infezione da Sars-Cov-19, la ripresa della didattica in presenza ha assunto come sempre molta rilevanza nel dibattito politico dividendo l'opinione pubblica.

A seguito delle dichiarazioni del Presidente della Giunta Regionale e della mancanza di una linea univoca dettata a livello regionale, come sindaci delle città capoluogo e delle città più popolose della Regione che ancora non avevano maturato una decisione rispetto all'eventuale "tentativo" di emissione di un'ordinanza di sospensione della didattica in presenza, abbiamo avvertito l'esigenza di riunirci per aprire un confronto e condividere una linea comune rispetto ad un argomento tanto importante.

Tale esigenza è motivata soprattutto dall'impatto che le ordinanze di sospensione della didattica in presenza hanno avuto ed avrebbero nei comuni più grandi, laddove insiste una più ampia gamma di scuole sia in termini numerici che di tipologie, quindi nel massimo rispetto di tutti i colleghi che, a prescindere dalla latitudine e dalla demografia, hanno già emanato provvedimenti in tal senso.

Il decreto n.1 del 7 Gennaio, entrato in vigore da poche ore, oltre a confermare come la sospensione generale della didattica in presenza sia contemplata esclusivamente in zona rossa (la Calabria fortunatamente in questa fase permane in zona gialla) emana delle direttive precise rispetto proprio alla gestione della didattica. In particolare risulta già prevista la sospensione della didattica in presenza, e la conseguente attivazione della DaD per dieci giorni, in caso di positività di un alunno per quanto riguarda la scuola dell'infanzia, di due alunni per quanto riguarda la scuola primaria di primo grado e di tre alunni per quanto riguarda gli altri istituti, oltre a sancire ulteriori norme correlate alla vaccinazione della popolazione scolastica.


Alla luce di queste disposizioni e delle esperienze pregresse anche recenti (in ordine di tempo, l'ultimo caso è quello dell'ordinanza del sindaco di Luzzi, poco prima delle festività natalizie) è evidente, per altro, come alla luce di un eventuale ricorso al TAR da parte di qualsiasi cittadino in disaccordo con l'eventuale decisione, produrrebbe l'immediata sospensione da parte del giudice amministrativo senza neanche offrire alle Amministrazioni la possibilità di contraddittorio.

Per tale ragione abbiamo deciso, in questa prima fase successiva alle festività natalizie, di non emanare alcuna ordinanza di sospensione che modifichi l'assetto stabilito dal Governo e che è in vigore in tutta Italia.

Ovviamente tale decisione condivisa, certamente difficile come sempre quando si tratta di didattica in relazione all'emergenza pandemica, sarà costantemente valutata sulla base dei dati forniti dalle ASP e della evoluzione quotidiana della curva pandemica, ed è stato già fissato un nuovo tavolo di confronto da tenere mercoledì prossimo.

Sergio Abramo, sindaco di Catanzaro

Flavio Stasi, sindaco di Corigliano-Rossano

Franz Caruso, sindaco di Cosenza

Vincenzo Voce, sindaco di Crotone

Paolo Mascaro, sindaco di Lamezia Terme

Marcello Manna, sindaco di Rende



IERI LA RICHIESRA DI FLAVIO STASI PRESIDENTE DELLA CONFERENZA DEI SINDACI

IL sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, anche in qualità di presidente della Conferenza dei Sindaci di Cosenza, ieri mattina ha inviato una missiva al commissario straordinario dell'Azienda sanitaria provinciale, Vincenzo La Regina, ed al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. L'obiettivo è: ottenere linee chiare ed univoche rispetto alla ripresa delle attività didattiche in presenza in relazione alla grave emergenza pandemica di questa fase.


Sono numerosi i sindaci, in Calabria, che hanno scelto di produrre delle ordinanze di chiusura delle attività scolastiche in presenza, preferendo la didattica a distanza per evitare possibili aumenti dei contagi che, come è noto, sono già in rialzo da tempo. Ma probabilmente, la scelta sulla pubblicazione di un'ordinanza non può ricadere solo sul primo cittadino, c'è la necessità di confrontarsi e di capire quale direzione intraprendere anche perchè nella città di Corigliano Rossano, gli istituti scolastici sono numerosi in tutto il territorio. In qualità di presidente della conferenza dei sindaci, Flavio Stasi, ha anche manifestato sia al commissario dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza che al presidente della Giunta Regionale, Roberto Occhiuto, la disponibilità ad un confronto anche di emergenza in queste ore, di concerto con le altre conferenze e con l'Anci, l'associazione nazionale dei comuni, col fine di condividere delle scelte complessive e rafforzare il fronte istituzionale in un momento difficile come quello in corso.

Esprimendo forte preoccupazione per l'attuale situazione dei contagi, il presidente della conferenza ha sottolineato che «i provvedimenti a macchia di leopardo, oltre a sovraesporre ogni singola Amministrazione, abbiano una efficacia limitata rispetto alla diffusione virale».

Per evitare quindi il proliferare di provvedimenti di sindaci diversificati, che nel recente passato si sono dimostrati anche deboli dal punto di vista giuridico-amministrativo, il sindaco Stasi richiede «da un lato che le istituzioni sanitarie, quindi i settori competenti dell'Azienda Sanitaria, rendano un proprio parere non vincolante rispetto all'attuale situazione epidemiologica ed all'impatto che potrà avere la ripresa delle attività didattiche in presenza; dall'altro che la Presidenza della Giunta Regionale, nel quadro complessivo del territorio regionale, offra indicazioni in merito, al fine di evitare che i sindaci si ritrovino costretti a decisioni isolate, deboli anche dal punto di vista amministrativo».






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