Scalea, "Valle Lao”: lavoratore coinvolto in "Petrol-mafie” il consorzio lo sospende
Il presidente del consorzio di bonifica con sede a Scalea ha sospeso un lavoratore coinvolto nell'inchiesta "Petrol-mafie”. Le precisazioni di Miceli: «L'ente di bonifica estraneo ai fatti»
SCALEA – 19 apr. 21 - Nell'operazione denominata “Petrol-Mafie”, della Guardia di finanza contro camorra e 'ndrangheta che ha visto impegnate le procure di Catanzaro, Reggio Calabria, Napoli e Roma è coinvolto un dipendente del consorzio di bonifica “Valle Lao” che ha sede a Scalea.
Il presidente dell’ente di Bonifica, Antonio Miceli, ha provveduto a mettere in atto quanto dispone la legge e, dopo aver appreso la notizia, ha immediatamente sospeso a tempo indeterminato il lavoratore interessato. Ma la notizia, che è passata distorta su alcuni organi di informazione, ha avuto bisogno anche di una precisazione, da parte del presidente Miceli che ha tenuto a confermare che il dipendente “Risulta coinvolto a titolo del tutto personale.
Nessun coinvolgimento, dunque – si legge nella nota - può attribuirsi al Consorzio Valle Lao in quanto tale. La condotta scorretta del dipendente del Consorzio Valle Lao, ferma restando ogni sua garanzia di difesa e non colpevolezza, si traduce in un danno per il Consorzio stesso, benché l’illecito contestato faccia riferimento ad informazioni trasmesse illegittimamente in ordine ad una gara, non ad evidenza pubblica, per l’acquisto di idrocarburi di modestissimo valore economico: duemila euro circa”. Ovviamente l'operazione “Petrol-mafie” che ha avuto una eco non indifferente a livello nazionale non è basata solo su tale episodio. Rappresenta l’epilogo di indagini condotte su una duplice direttrice investigativa dalle Direzioni distrettuali antimafia di Napoli, Roma, Reggio Calabria e Catanzaro che hanno fatto emergere la gigantesca convergenza di strutture e pianificazioni mafiose originariamente diverse nel business della illecita commercializzazione di carburanti e del riciclaggio di centinaia di milioni di euro in società petrolifere intestate a soggetti insospettabili, meri prestanome.
Il presidente del consorzio Miceli, sottolinea nella sua nota: “Gli organi amministrativi, i dirigenti ed il Consorzio Valle Lao nel suo insieme, confidano nell’operato della magistratura e nell’azione delle forze dell’ordine, confermando collaborazione ed impegno per la legalità e la buona amministrazione”.
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