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Scalea, tributi consorzio di bonifica, Straface risponde a Paravati: "Non sono dovuti"

Tributi consorzio di bonifica Scalea, Straface risponde a Paravati: "Non sono dovuti"; il consigliere comunale aveva chiesto una nota ufficiale


Tributi consorzio di bonifica Scalea, Straface risponde a Paravati: "Non sono dovuti"; il consigliere comunale aveva chiesto una nota ufficiale

SCALEA - 10 gen. 24 - La questione dei Tributi extragricoli al consorzio di bonifica di Scalea, la consigliera regionale Pasqualina Straface risponde al consigliere comunale Paravati: "Non sono dovuti”.

“In merito a quanto dichiarato a mezzo stampa dal consigliere Paravati sono a confermare quanto già detto in sede di approvazione della Legge Regionale n.7 del 24 febbraio 2023 contenente le modifiche alla legge regionale 23 luglio 2003, n. 11: i tributi richiesti dai Consorzi di Bonifica relativi agli immobili extragricoli ricadenti nelle aree urbane già soggette al pagamento dei tributi comunali non sono dovuti. La ratio di questo provvedimento è proprio quella di liberare i cittadini calabresi da una tassa non dovuta per cui con i termini “extragricoli” non si considerano più tali tutti quelli che ricadono nelle aree urbane e già soggetti al pagamento dei tributi comunali.



Sono a conoscenza del fatto che stanno continuando ad arrivare delle richieste, in questi casi bisogna procedere attraverso il ricorso che viene accolto dalla Commissione Tributaria. L’impegno della governance Occhiuto nei confronti dei calabresi è totale ed in un periodo di forte crisi economica come quello che stiamo attraversando la legge da me presentata assume un’ampia valenza sociale, alleggerendo famiglie e contribuenti”. Così in una notaPasqualina Straface Presidente della Terza Commissione regionale Sanità, Attività Sociali, Culturali e Formative.



LA LETTERA DEL CONSIGLIERE PARAVATI

SCALEA – Le richieste di contributo da parte della società “Area” per conto del consorzio di bonifica Valle Lao di Scalea non si fermano. Ai cittadini “contribuenti” continua ad arrivare la richiesta dei contributi di bonifica ordinari, codice 1h78 e quelli relativi alle opere irrigue, codice 0648, per un nuovo biennio. Le richieste arrivano nelle case dei cittadini, nonostante ampie rassicurazioni da parte della politica sull'eliminazione di un tributo definito iniquo. Chi non paga viene “colpito” dal fermo amministrativo. Il consigliere comunale di “per Scalea”, Angelo Paravati è intervenuto duramente ieri: “È arrivato il momento che la regione faccia chiarezza sulla dovutezza o meno del contributo consortile per gli immobili extragricoli. Ho appena chiesto – fa sapere il capogruppo di Per Scalea - alla consigliera Straface ed alla Regione di chiarire, con nota ufficiale, se i contributi dsiano o meno dovuti per evitare che i cittadini siano vessati non solo da richieste inique, ma indotte da informazioni distorte e poco chiare.



Si faccia quadrato tutti insieme, i cittadini meritano il dovuto rispetto e le dovute risposte da chi è stato scelto per rappresentarli”. Nella lettera inviata alla consigliera regionale Pasqualina Straface, Paravati chiede “un intervento chiarificatore e definitivo sulla dovutezza o meno dei pagamenti ai Consorzi di bonifica per gli immobili extragricoli ricadenti nelle aree urbane già soggette al pagamento dei tributi comunali. Tanto perché ella, autore della proposta di modifica poi approvata all'unanimità dall'assise regionale, alla legge 23 luglio 2003 n.11 relativa alle "disposizioni per la bonifica e la tutela del territorio rurale. Ordinamento consorzi di bonifica", ha avuto modo di dichiarare "Il presidente di Anbi ha generato grande confusione nei cittadini nel sottolineare che la modifica dice altro. È, invece, piuttosto chiara: i pagamenti, lo ribadisco, non sono più dovuti. Ed in maniera retroattiva fino all'approvazione di quella legge, ovvero al 2003. Poiché ad oggi i contribuenti continuano ad essere vessarti da richieste di pagamento che non onorano nella convinzione che lo stesso non sia dovuto - ciò che sta generando azioni esecutive a raffica - sono a richiederLe di porre la parola "fine" a questa vicenda, chiarendo, con una nota ufficiale, a firma sua e del presidente della Regione, se effettivamente gli stessi non siano più dovuti e da quando”.


A quanto pare, però la parola fine c'è a condizione che si faccia un ricorso alla commissione tributaria, situazione complessa per un gran numero di cittadini.



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