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Scalea, ricettazione, minaccia e violenza: prosciolto l'imputato

Il Tribunale di Paola ha accolto la tesi dell'avvocato Antonio Crusco difensore di un uomo di Scalea



SCALEA – 24 feb. 22 - Un uomo di Scalea, G.A.R., già noto alle forze dell'ordine, accusato di tre gravi delitti: ricettazione, guida senza patente e minaccia e violenza contro due carabinieri in servizio presso la caserma di Scalea è stato assolto. La Procura della Repubblica di Paola contestava, in particolare, il reato di ricettazione, perché: “al fine di trarre profitto acquistava e/o comunque riceveva un bene di provenienza illecita in quanto oggetto di furto in danno di un soggetto di origini campane”, come da denunzia di furto presentata presso il commissariato di polizia di Napoli. G.A.R., assistito dall'avvocato penalista Antonio Crusco, era accusato di aver commesso anche il reato di minaccia e violenza ad un pubblico ufficiale perché profferiva minacce nei confronti di un brigadiere e di un carabiniere scelto, entrambi pubblici ufficiali in servizio presso la compagnia Carabinieri di Scalea, nell’esercizio delle loro funzioni. Avrebbe impedito ai militari di procedere al sequestro del suo motoveicolo e conseguentemente avrebbe impedito le contestazioni alle violazioni al Codice della Strada.


L'imputato era stato fermato mentre si trovava alla guida di un ciclomotore per un controllo sulla circolazione stradale; visibilmente alterato, si era rivolto con fare minaccioso ai militari profferendo le seguenti espressioni in dialetto “fermate sempre a me, adesso mi avete rotto il c..., questa ve la faccio pagare cara, fate i forti perché tenete questa cazzo di divisa addosso, ma adesso basta, ve la faccio pagare cara cara”. All’uomo veniva contestata anche la guida senza patente, perché mai conseguita, commettendo, peraltro, il fatto con l’aggravante della recidiva. L'imputato era stato rinviato a giudizio e, iniziato il processo, erano stati sentiti, fra gli altri, i carabinieri che aveva ricevuto la minaccia. L’avvocato penalista durante il controesame dei militari ha posto diverse domande. Al termine dell'attività, il pubblico ministero ha chiesto la condanna per i reati contestati. Per l'avvocato Antonio Crusco, c'era l'insussistenza del reato di ricettazione, di minacce e violenza al pubblico ufficiale e di guida senza patente. Il Tribunale di Paola, giudice Iadicicco, in totale accoglimento delle argomentazioni e della tesi di diritto penale prospettata dall’avvocato penalista Antonio Crusco, ha prosciolto l’imputato da tutte le accuse contestate.



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