Scalea, Poliambulatorio, Bruno bacchetta le opposizioni. “Problema verso la soluzione”
Intervento critico del presidente del consiglio comunale di Scalea, Gaetano Bruno sulla questione del poliambulatorio
SCALEA – 9 mar. 21 - La questione del poliambulatorio: “un'emergenza improvvisa”. Il presidente del consiglio comunale di Scalea Gaetano Bruno, interviene sulla vicenda dal punto di vista politico. Una lunga risposta, in pratica, agli attacchi dell'opposizione. Secondo Bruno, non è bastato chiedere un aiuto a tutti convocando il consiglio comunale aperto. “Abbiamo registrato tante buone intenzioni – scrive - salvo poi vederci accusati di aver agito da soli, quando, forse, sarebbe bastato chiedere, manifestare interesse per essere coinvolti, così come hanno fatto soprattutto le mamme dei bambini che utilizzano la neuropsichiatria infantile. A loro non sono mai mancate risposte, aggiornate sull'evolversi della vicenda e le ringrazio perché hanno dimostrato la maturità di attendere, nutrendo fiducia nell’operato dell’amministrazione e speranza, rispetto ai passi avanti che piano piano si facevano”. Dal gruppo di Per Scalea: “nessuna domanda o richiesta è pervenuta riguardo al poliambulatorio”.
L'intervento dell'opposizione, successivo soltanto “alla buona notizia della richiesta da parte dell'Asp di locali di proprietà del comune, adatti ad ospitare il poliambulatorio”. Un trasferimento, in attesa di valutare il da farsi sulla struttura di località Petrosa, di proprietà dell'Asp. “Il gruppo Per Scalea, o chi per esso – scrive il presidente del consiglio - ha cercato di far passare la richiesta di locali, inoltrata dal commissario e finalizzata a mantenere i servizi nel territorio comunale, per un'intimazione, nel tentativo di comunicare un'immagine di debolezza di questa maggioranza. Questo, a dimostrazione del fatto che più che alla sostanza dell'azione politica si guarda alla direzione dalla quale essa proviene, valutandola di conseguenza e, purtroppo, per partito preso. I buchi – attacca Gaetano Bruno - di cui la minoranza parla con disinvoltura, sono gli stessi che chi amministra oggi cerca di tappare e sono quelli che per decenni chi amministrava e contemporaneamente lavorava all'interno del poliambulatorio non ha visto, nonostante il rischio concreto e certificato che quella struttura gli crollasse addosso. Ma in quegli anni gli oppositori di oggi non vedevano, non sentivano e soprattutto non parlavano. Evidentemente non potevano perché altri erano gli argomenti di interesse di costoro”. Bruno fa sapere di essere “vicini a risolvere un'emergenza, grazie alla capacità di ascolto del commissario e al senso di responsabilità di altri soggetti ai quali siamo stati costretti, nostro malgrado, a chiedere un sacrificio seppur temporaneo”.
LE RIFLESSIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI SCALEA
"Come Presidente del Consiglio ritenevo, evidentemente a torto, di godere del pieno sostegno di tutti i gruppi presenti in consiglio comunale per come manifestato nell'adunanza aperta.
Invece il lavoro sottotraccia è stato denigrato e schernito con accostamenti ad organi investigativi che già si sono occupati di diverse vicende in questa città e che sarebbe forse il caso di non menzionare a sproposito. Non oso immaginare cosa avrebbero potuto dire i consiglieri di opposizione e i consiglieri dei consiglieri se ad ogni incontro o ad ogni telefonata per risolvere il problema del poliambulatorio fosse seguito un comunicato stampa. Sarebbe stato considerato il mio e quello della maggioranza un moto di superbia da demonizzare o tacciare di opportunismo politico perché con questo tipo di opposizione "come fai fai sbagli".
Ma amministrare comporta l'onere delle scelte e la soluzione, l'unica possibile a mio avviso nell'immediato che mi sono permesso di proporre e di perseguire, è frutto di una scelta ponderata, rispettosa delle esigenze di un intero territorio, di tutti in soggetti coinvolti e delle interlocuzioni avute in sede istituzionale. Questa soluzione, che consentirà di mantenere il 90% dei servizi nel territorio comunale di Scalea, lungi dall’essere una soluzione al ribasso, deve solo essere presentata e ratificata in consiglio, luogo in cui mi auguro che, almeno su questa vicenda, prevalga il buon senso e siano messi al bando cavillosi e inutili orpelli retorici.
Come Presidente del Consiglio ho fatto quello che ritenevo più utile e giusto per la comunità che, privata di molti immobili comunali attualmente non utilizzati e non più nella disponibilità del comune, avrebbero sicuramente agevolato soluzioni diverse da quella prospettata alla maggioranza dal sottoscritto.
In merito alla vicenda poliambulatorio ritengo concluso il mio operato rimettendo al consiglio le decisioni del caso certo di aver operato con l'obiettivo di proporre una soluzione di buon senso e, pertanto, condivisibile.
La mia azione di consigliere e di Presidente del Consiglio continuerà nel solco finora tracciato: di contributi chiari finalizzati alla risoluzione dei problemi e di spunti progettuali per quanto riguarda la funzione di consigliere che la popolazione di Scalea mi ha onorato di poter ricoprire, e, per quanto riguarda la funzione di Presidente del Consiglio di cui la maggioranza ha voluto incaricarmi, di dialogo con i gruppi consiliari purché ci sia onestà intellettuale e coerenza di comportamenti e non le evidenti distorsioni tra i manierismi sfoggiati in consiglio comunale e le chiacchiere da bar spiattellate con disinvoltura sui social e sui giornali”.
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