Scalea, operazione Katarion: Scaglione estraneo all'associazione
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Scalea, operazione Katarion: Scaglione estraneo all'associazione

Operazione Katarion: Scaglione torna in libertà; dichiarato estraneo all'associazione. Accolta la tesi dell'avvocato penalista Antonio Crusco



SCALEA – 13 nov. 21 - Operazione Katarion: Alfonso Scaglione, 53 anni, di Scalea, è stato dichiarato estraneo all'associazione ipotizzata dall'accusa. Ieri, il Tribunale della libertà di Catanzaro ha annullato il reato associativo di narcotraffico contestato ad Alfonso Scaglione. L'operazione Katarion, come è noto, si è conclusa con un operazione dei carabinieri lo scorso 10 marzo. La Procura di Catanzaro contestava ad Alfonso Scaglione il far parte dell’associazione finalizzata alla cessione di cocaina, in particolare nel territorio di Scalea. Sostanzialmente, la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro aveva inserito Alfonso Scaglione nella compagine associativa ed in particolare aveva ipotizzato che che il 53enne di Scalea, insieme ad altre persone, gestisse la piazza di spaccio di Scalea. Al termine dell'operazione Katarion, Scaglione era stato raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. Nei giorni scorsi, fra l'altro, come si ricorderà, la Suprema Corte di Cassazione in accoglimento del ricorso del suo difensore aveva annullato l’ordinanza del Tribunale di Catanzaro affinché si potesse rivalutare il quadro indiziario. Quindi il Tribunale della Libertà in sede di rinvio, ricevuta l’ordinanza di annullamento della Suprema Corte di Cassazione, ha fissato l'udienza per giovedì 11 novembre.


Il Tribunale di Catanzaro in totale accoglimento delle argomentazioni dell’avvocato penalista Antonio Crusco ha annullato il capo 1 dell’ordinanza del Gip distrettuale di Catanzaro che attribuiva a Scaglione il reato di associazione di narcotraffico facendo parte della piazza di spaccio di Scalea. Per tale motivo è stato rimesso in libertà. La Procura distrettuale addebitava all’indagato di gestire, per conto della consorteria, la piazza di spaccio di Scalea insieme ad altri soggetti della stessa città tirrenica.


L'avvocato Antonio Crusco

Alfonso Scaglione, secondo le contestazioni d'accusa, avrebbe coadiuvato un altro soggetto nell’attività di spaccio di droga a Scalea. La Dda di Catanzaro, aveva inserito l'indagato in una “pericolosa associazione di narcotraffico” che avrebbe operato tra Cetraro, Scalea, Diamante, Buonvicino, Belvedere Marittimo, Santa Maria del Cedro, Guardia Piemontese, Acquappesa ed in altre località della Provincia cosentina. A Scaglione, la Dda contesta diversi episodi di cessione di cocaina che sarebbero avvenuti in tutta la costa tirrenica cosentina. Episodi registrati a Cetraro nei giorni 8 luglio, 22 luglio e 6 agosto 2020 , e, poi, il 20 agosto a Diamante, il 21 agosto a Belvedere Marittimo oltre che a Grisolia e Santa Maria del Cedro nei giorni 23, 27, 28, 29, 30 giugno, 7 luglio e 8 agosto, ed il 13 luglio ad Acquappesa, imprecisati e diversi quantitativi di cocaina per la successiva cessione a terzi. Nei giorni scorsi, anche per Annamaria Sollazzo, di Scalea, è caduto il reato associativo del far parte della piazza di spaccio di Scalea, e quindi anche quest'ultima è stata rimessa in libertà. Sia Scaglione che Sollazzo sono difesi, dall’avvocato penalista Antonio Crusco.



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