Scalea, è morto alla Petrosa il presunto boss della camorra, Pignataro
- miocomune.tv

- 17 apr
- Tempo di lettura: 2 min
E' morto alla Petrosa di Scalea dove era domiciliato il presunto boss della camorra Antonio Pignataro, era imputato nel processo "Parco Roma" e negli anni '80 aveva ucciso la piccola Simonetta Lamberti

Scalea, 17 aprile 2025 – E' deceduto nella giornata di martedì scorso, a Scalea, al Parco Roma, il presunto boss della camorra Antonio Pignataro. Campano di origine, aveva 67 anni e si trovava agli arresti domiciliari nell'abitato di località Petrosa della città tirrenica. Si tratta di una morte avvenuta per cause naturali. L'uomo, da quanto si è appreso, ha avvertito un malore nella giornata martedì..
Antonio Pignataro, sul Tirreno cosentino era conosciuto per una serie di vicende legate alla vita trascorsa nell'ambito della criminalità campana ed anche legata al traffico di stupefacenti sul Tirreno cosentino.
Il processo "Parco Roma"
Originario di Nocera Inferiore, 67 anni, domiciliato a Scalea, era in questi mesi imputato nel processo convenzionalmente denominato “Parco Roma”, proprio in riferimento alle abitazioni dell'area di località Petrosa di Scalea dove era domiciliato e dove si ritiene avesse fatto parte attiva di un gruppo di narcotrafficanti tra il Tirreno cosentino e la Campania. Agli imputati di quel processo, infatti, vengono contestati vari reati e a vario titolo: dal traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, quali cocaina, hashish e marijuana, allo spaccio, all'appartenenza a sodalizi criminali ben precisi. A giugno del 2023 erano avvenuti gli arresti a seguito dell'intercettazione di un carico di 20 chilogrammi di cocaina. In quella occasione era finito in carcere, insieme ad altri, un 49enne sospettato di ricoprire un ruolo apicale nell'ambito della criminalità organizzata dell'agro-nocerino sarnese, all'epoca dei fatti sottoposto all'obbligo di dimora nel comune di Scalea, presso il complesso residenziale denominato "Parco Roma", lo stesso nel quale si trovava ai domiciliari il boss di Nocera Inferiore.
Killer di Simonetta lamberti
Antonio Pignataro, nel passato, viene ricordato per un'altra vicenda di criminalità. E' stato il killer di Simonetta Lamberti, una bambina di 11 anni, figlia del magistrato Alfonso Lamberti, che rimase uccisa nel corso di un attentato il cui obiettivo era proprio suo padre, all'epoca dei fatti procuratore a Sala Consilina e deceduto nel 2015. L'episodio risale al 29 maggio 1982, avvenuto a Cava dei Tirreni. Pignataro, dunque, è stato reo confesso dell’omicidio Lamberti nel novembre 2011, anno in cui furono riaperte le indagini. Secondo la ricostruzione avrebbe partecipato alla preparazione dell’agguato, mentre l’esecuzione materiale sarebbe stata a opera di altre quattro persone. Il 67enne boss aveva scontato, per questi fatti, una condanna a trenta anni di carcere legata all’omicidio della piccola Simonetta. Nel frattempo, nel 2013, aveva svelato i dettagli del delitto, compresi i nomi dei killer. Era tornato in libertà il 5 novembre 2019 per ragioni di salute con l'obbligo di dimora nell'abitazione di località Petrosa.
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