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Scalea, incendio doloso: a fuoco la porta di casa di una famiglia, la richiesta di aiuto

Aggiornamento: 27 set

Incendio doloso alle palazzine popolari di Piazza Giovanni XXIII a Scalea, in fiamme la porta di casa di una famiglia che ora chiede un aiuto concreto


Incendio doloso alle palazzine popolari di Piazza Giovanni XXIII a Scalea, in fiamme la porta di casa di una famiglia che ora chiede un aiuto concreto


Scalea, 19 settembre 2024 – Una storia costellata di difficoltà, che talvolta sembrano insormontabili, e che poi, magari per un fattore scatenante, subiscono un'improvvisa impennata che fa guardare con poco ottimismo al futuro: il fatto di cronaca risale al pomeriggio di lunedì, un incendio ha danneggiato l'ingresso dell'abitazione e la stanzetta del figlio piccolo di una famiglia che vive in uno degli appartamenti delle case popolari di piazza Giovanni XXIII a Scalea. Ma la storia è un po' più complessa perchè la giovane coppia ritiene di essere vittima di una serie di dispetti, alcuni dei quali davvero difficili da raccontare, come il lancio di cacca davanti all'ingresso posteriore dell'abitazione nella quale vivono anche il figlio piccolo, il marito e la signora che è in dolce attesa.


L'incendio lunedì 16 settembre

L'incendio avvenuto nel pomeriggio di lunedì, intorno alle 18.00, ha ancor più complicato la situazione. Qualcuno ha dato fuoco ad un tavolino di plastica, forse aggiungendo del liquido infiammabile, con la conseguenza che si è incendiata anche la porta esterna del retro dell'abitazionee le fiamme sono penetrate all'interno e per una serie di combinazioni non hanno preso forza all'interno del fabbricato. Un danno importante, però, per l'abitazione stessa e per la stanzetta nella quale dorme il figlio piccolo. La famiglia è stata costretta a ricorrere all'aiuto dei familiari “accampandosi”, solo temporaneamente, in un appartamento di piccole dimensioni che ovviamente non permette un soggiorno troppo lungo.


L'intervento di vigili del fuoco e carabinieri

Sul posto, lunedì pomeriggio, sono giunti i vigili del fuoco che hanno spento l'incendio e messo in sicurezza l'abitazione, presenti anche i carabinieri della locale stazione e della compagnia che hanno effettuato i primi controlli e che sono pronti a ricevere la denuncia della famiglia danneggiata dall'incendio. Inevitabile la richiesta di un aiuto, concreto. All'amministrazione comunale per ripristinare in qualche modo la vivibilità della stanzetta e della stessa abitazione. La stessa porta esterna danneggiata dalle fiamme va sostituita anche per la sicurezza della famiglia. E poi sarebbe necessaria un po' di cura anche all'esterno. Ecco, l'amministrazione comunale potrebbe farsi portavoce presso gli altri enti competenti per aiutare la famiglia ed anche in qualche modo per cercare di risolvere, tramite i servizi sociali, anche altre problematiche che forse generano i “dispetti” che la famiglia è costretta a subire.


Incendio doloso alle palazzine popolari di Piazza Giovanni XXIII a Scalea, in fiamme la porta di casa di una famiglia che ora chiede un aiuto concreto

Il racconto

Angela Santoro è in attesa di un altro bambino e racconta quanto accaduto. La giovane madre è preoccupata. Vuole dare un futuro migliore, più dignitoso al piccolo che sta crescendo ed anche al figlio che porta ancora in grembo. E in questo conta molto l'umanità di chi può agire utilizzando la “politica” per poter fornire un aiuto concreto. «Ero fuori casa – racconta Angela Santoro, nel ricostruire il fatto – e sono stata contattata da alcuni parenti che vivono qui e mi segnalavano l'incendio proprio vicino alla porta, sul retro a casa mia. E' stato appiccato il fuoco all'esterno della cameretta di mio figlio. Le fiamme hanno distrutto gli infissi, persino l'inferriata e hanno anche danneggiato l'interno. Abbiamo dovuto appoggiare una porta esterna momentanea per evitare che entrino animali».


Un incendio doloso

La famiglia non ha dubbi: «E' un incendio doloso a tutti gli effetti – sostiene Angela Santoro -. Secondo me si tratta di dispetti che, con il passare del tempo, hanno visto peggiorare la situazione. Chi ha dato fuoco all'esterno, lunedì, era certamente consapevole del fatto che in casa non ci fosse nessuno. Appena abbiamo dato l'allarme sono giunti sul posto i vigili del fuoco ed i carabinieri».

Non è la prima volta conferma Angela Santoro che la famiglia è obiettivo di dispetti: «L'abbiamo denunciato più volte. Qualche tempo fa qualcuno ha addirittura aperto la bombola del gas che si trova all'esterno con il rischio di far saltare in aria l'abitazione. Fino ad oggi non ho mai avuto riscontro alle mie denunce. Ora però è accaduto qualcosa di più grave». Angela Santoro racconta di aver contattato il sindaco Giacomo Perrotta chiedendo eventualmente di agire verso i presunti responsabili dei dispetti visto che la situazione sta diventando sempre più pericolosa. «Mi è stato risposto che ognuno deve fare il proprio lavoro e che bisogna attendere i risultati delle indagini delle forze dell'ordine, alle quali – ricorda la signora – è giunta più di una denuncia. Ora non so proprio da chi andare e cosa fare».


Le richieste di aiuto

La famiglia chiede poche azioni: «Chiedo di poter vivere in tranquillità, visto che mi preparo a dare alla luce un altro figlio. Se è possibile cercare di allontanare chi si rende protagonista di questi dispetti e chiedo un aiuto concreto, anche economico, almeno per questi giorni in cui sarà necessario imbiancare l'intera abitazione per eliminare anche la puzza di fumo. Andranno sostituiti gli infissi danneggiati. Con il bambino piccolo la casa non può restare aperta. Non ho la possibilità di trovare un alloggio alternativo. Sono momentaneamente ospite di mia madre, ma con pochissimo spazio». Anche un piccolo aiuto economico da parte dei servizi sociali non guasterebbe, almeno per poter superare il momento di difficoltà. Chi può stia vicino alla famiglia.



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