Scalea, fermati in due con la cocaina in auto: uno torna in libertà
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Scalea, fermati in due con la cocaina in auto: uno torna in libertà

La Corte d'Appello ha accolto l'istanza di revoca della misura presentata dall'avvocato penalista Antonio Crusco



SCALEA – 28 gen. 23 - Era stato fermato e tratto in arresto per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Ieri, la Corte di Appello di Catanzaro, prima sezione, in totale accoglimento dell’istanza di revoca degli arresti domiciliari proposta dall’avvocato penalista Antonio Crusco, ha messo completamente in libertà uno dei due indagati. Si tratta di A.P., di Scalea. Era Stato tratto in arresto dai carabinieri della compagnia di Scalea. Secondo quanto emerso, in concorso con altra persona G.R., avrebbe detenuto per fini di spaccio, un quantitativo di 150 grammi di cocaina. In seguito al fermo, i due erano stati arrestati. Nelle prime ore dell’alba, nei giorni scorsi, durante un servizio perlustrativo, finalizzato alla prevenzione dei reati in genere, i militari transitando su una via del centro abitato di Scalea avevano notato sopraggiungere un autovettura Mercedes abitualmente in uso all’indagato, A.P. A bordo, viaggiava anche G.R. I militari hanno quindi avviato una perquisizione, personale e veicolare.



Nel frattempo, sul posto, sono sopraggiunti altri carabinieri della Stazione di Scalea, in particolare, l’equipaggio radiomobile composto da altri due militari. Nel corso della perquisizione, uno dei militari avrebbe intravisto, nell’abitacolo dell’autovettura, un pezzo di spugna. Il genere utilizzato solitamente per insonorizzare e per fermare il pianale dell’autovettura. A quel punto, è scattato un accurato controllo dei punti di giunzione del rivestimento del pianale ed in particolar modo nell’area in cui ha sede la consolle bassa del veicolo; nel punto dove ha sede la leva del cambio manuale. Procedendo a tale controllo, i carabinieri hanno riscontrato la presenza di un vano, ricavato, proprio grazie alla rimozione della spugna, al di sotto della cuffia protettiva della leva del cambio. In quel punto è stato rinvenuto un involucro di cellophane, sigillato con nastro adesivo, al cui interno era stata a occultata una busta, pure in cellophane, di quelle comunemente utilizzate per congelare alimenti.



Dentro, la cicaina per complessivi 150 grammi. La sostanza stupefacente è stata sottoposta a sequestro ed inviata presso i laboratori chimici del Lass di Vibo Valentia per le relative analisi quantitative per poi essere depositata presso i competenti uffici della Procura della Repubblica di Paola. Il pm di turno ha avanzato richiesta di misura cautelare accolta dal giudice. Per entrambi gli indagati è stata disposta la misura degli arresti domiciliari. Ieri, la Corte di Appello di Catanzaro, ha accolto l’istanza di revoca degli arresti domiciliari proposta dall’avvocato penalista Antonio Crusco, ed ha rimesso in libertà uno degli indagati.




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