Scalea, bancarotta fraudolenta: imprenditore assolto in appello
Decisione della corte d'Appello di Catanzaro per un imprenditore di Scalea, assistito dall'avvocato Antonio Crusco: è stato assolto dal reato di bancarotta fraudolenta
Scalea, 20 novembre 2024 - Bancarotta fraudolenta, la corte di Appello di Catanzaro ha riformato la sentenza del tribunale di Paola con conseguente proscioglimento a favore di un imprenditore, G R, di Scalea, difeso dall'avvocato penalista Antonio Crusco. Sono stati riqualificati diversamente i fatti, dal punto di vista del diritto penale. La Procura della Repubblica di Paola aveva inizialmente rinviato a giudizio l'imprenditore che risultava essere imputato del reato di bancarotta fraudolenta.
La decisione del tribunale di Paola
Il Tribunale di Paola, all’epoca dei fatti presieduto dal giudice Alfredo Cosenza, aveva emesso la sentenza di condanna. G.R, era stato dichiarato colpevole del reato contestato con la relativa decisione della pena a tre anni di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali, inabilitazione per dieci anni all’esercizio di impresa commerciale, incapacità per la medesima durata a esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa ed interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.
I documenti contabili
Sostanzialmente, l’uomo era stato condannato per il reato di bancarotta fraudolenta perché, secondo quanto è emerso, l'amministratore unico pro tempore, nel periodo dal 13 gennaio 2011 al 4 maggio 2016, e l'altro amministratore unico pro tempore dal 5 maggio 2016 al 16 gennaio 2017 della società a responsabilità limitata, risultava che non avessero consegnato la documentazione contabile, obbligatoria per legge, come i libri contabili obbligatori, relativi all’annualità 2016 e ad una frazione del 2017. Inoltre, con riferimento agli anni dal 2009 al 2015, non sarebbero stati consegnati i documenti giustificativi quali: fatture, estratti conto bancari ed altro al curatore. Quest'ultimo ne aveva fatto anche specifica richiesta. Sarebbe stato impedito in questo modo, alla curatela, la ricostruzione del patrimonio e dell’andamento degli affari.
Le contestazioni
Da un lato, la procura della Repubblica di Paola aveva quindi contestato l’omessa consegna di documentazione contabile relativa alla annualità 2016 e frazione del 2017; e dall’altro lato, aveva ascritto all'indagato la condotta di omessa consegna di documenti in riferimento agli anni dal 2009 al 2015 volta ad impedire alla curatela la ricostruzione del patrimonio. In riferimento all’annualità del 2016 e frazione del 2017, veniva inoltre contestata la sola omessa consegna delle scritture contabili. In relazione, invece, agli anni dal 2009 al 2015, l'omessa consegna delle scritture contabili tesa ad impedire alla curatela la ricostruzione del patrimonio. In primo grado, il tribunale di Paola, aveva condannato l’imprenditore, G.R. per bancarotta fraudolenta. Tramite il legale di fiducia, il penalista Antonio Crusco, è stato proposto sostenendo una diversa qualificazione giuridica dei fatti e raggiungendo la conseguente assoluzione dell'imprenditore.
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