Sangineto, si cerca di creare i presupposti per l'acquisto del castello del Principe
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Sangineto, si cerca di creare i presupposti per l'acquisto del castello del Principe

C'è l'interessamento della senatrice Cinque stelle, Margherita Corrado. Si cerca l'accordo con la proprietà



SANGINETO – 27 ott. 20 - Nuovi progetti per il castello del principe, ma legati alle decisioni dei privati proprietari della struttura storica. C'è un interessamento della senatrice Cinque stelle, Margherita Corrado, alla commissione cultura. Ma c'è anche la conferma che l’amministrazione comunale sarebbe propensa ad acquistare la struttura storica per avviare il restauro ed il recupero. Lo ha dichiarato il sindaco di Sangineto, Michele Guardia, nell’occasione del sopralluogo, e lo ha ribadito nell’incontro del 5 ottobre con la Soprintendente. La senatrice Corrado fa sapere di aver ricevuto una nota della Soprintendenza: “che dà conto del sopralluogo condotto a Sangineto Lido lo scorso 8 settembre per verificare le condizioni del Castello del Principe. Avevo richiesto espressamente informazioni al riguardo – scrive - poiché la precedente interlocuzione con l’Ufficio di tutela di piazza Valdesi, che all’inizio di settembre rispondeva alla mia richiesta di luglio (ribadita dopo che quella di ottobre 2019 era rimasta lettera morta), vi accennava come a fatto imminente, senza tuttavia poterne ancora dare conto”. Nella nota della soprintendenza si conferma che “tutti i presenti al sopralluogo, compreso il sindaco di Sangineto, hanno potuto osservare e prendere coscienza non solo della generale rovina del complesso edilizio, d’impianto quattrocentesco, abitato fino a metà del Novecento e poi abbandonato a sé stesso, ma anche dei danni (esterni e interni) che questo ha subito in anni recentissimi, a causa delle attività improprie alle quali è stato destinato.

Ad oggi, però – si legge nella nota della senatrice Corrado - il bene è privato e l’Ufficio ministeriale ha doverosamente sollecitato la proprietaria a provvedere alla messa in sicurezza e al restauro dell’immobile, vincolato dal 1987, come la legge le impone. In caso di inottemperanza, la Soprintendenza stessa potrebbe sostituirsi alla proprietà per poi rivalersi nei confronti di quella per le spese sostenute”. La seconda opzione che si potrebbe avverare, ovviamente, con l'assenso dei proprietari è quella dell'acquisizione al patrimonio da parte del Comune. Scrive la senatrice Cinque stelle: “Toglierebbe le castagne dal fuoco a più d’uno: sgraverebbe il privato da quell’onere e consentirebbe all’Ente di attivarsi a pieno titolo per cercare di ottenere il finanziamento degli interventi indispensabili a garantire la sopravvivenza di una importante testimonianza storica con valenza sovraregionale ed elemento imprescindibile della memoria storica della comunità locale. Mi auguro (e vigilerò in tal senso) – conclude Margherita Corrado - che il buon senso prevalga su ogni altra considerazione e che tutti gli attori della vicenda collaborino per far sì che il Castello possa essere messo a disposizione dei cittadini a fini di conoscenza e pubblico godimento, nello spirito dell’art. 9 della Costituzione”.



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