San Nicola Arcella: elezioni: si accende il dibattito sul ricorso al Tar
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San Nicola Arcella: elezioni: si accende il dibattito sul ricorso al Tar

Il tribunale amministrativo ha disposto la revisione delle schede nulle. Il numero è superiore alla distanza del risultato fra le due liste e, quindi, la decisione di marzo potrete anche sovvertire il risultato



SAN NICOLA ARCELLA - “Preferiamo mantenere un clima sereno, anche in prossimità delle festività natalizie, e non alimentare polemiche, fiduciosi che quando saranno fatte tutte le verifiche sarà ristabilita la verità”. E' quanto afferma il capogruppo di maggioranza a San Nicola Arcella, Fabrizio Vergara, all'indomani della decisione del Tar sul risultato elettorale. “Il Tar – evidenzia Vergara - ha semplicemente chiesto di verificare se le schede elettorali, così come descritte da alcuni candidati della lista “Comunità e Identità” esistono realmente oppure no e solo dopo entrerà nel merito delle attribuzioni dei voti. I nostri rappresentanti di lista ci dicono che fra le schede nulle quelle schede non esistono”. Ma poi Vergara rompe il clima di distensione e attacca: “Si è affermato durante la campagna elettorale che la lista “Comunità e Identità” era stata ricusata dalla commissione circondariale di Paola perché mancavano i timbri di congiunzione sui fogli con le firme dei sottoscrittori, timbri che avrebbe dovuto mettere il segretario comunale che raccoglie la documentazione per la presentazione delle liste.


Niente di più falso perché è loro compito mettere i timbri di congiunzione prima della raccolta delle firme e non dopo, perché altrimenti sarebbe come raccogliere delle firme in bianco, cosa severamente vietata dalle norme elettorali, ed il segretario comunale non può assolutamente manomettere la documentazione così come viene da loro presentata. E’ stato poi concesso loro tutto il tempo necessario, ed anche più del necessario, per rimettere le cose a posto, perché abbiamo sempre auspicato una campagna elettorale con due liste e non una. I rappresentanti di lista di “Comunità e Identità” non ci sono stati per loro responsabilità. Alla sezione n.1 non hanno fatto alcuna designazione ed alla sezione n. 2 è stata presentata domenica mattina alle ore 9,00, dopo cioè l’inizio delle votazioni e perciò fuori tempo massimo, una designazione completamente fuori norma. Perché non hanno fatto ricorso su questo aspetto? Non lo hanno fatto perché sapevano di avere torto. Altro che gettare sospetti sui seggi elettorali regolarmente costituiti! Tutto questo solo per fare chiarezza! Noi continuiamo a lavorare ed attendiamo fiduciosi il Giudizio del Tar della Calabria”.



LA REPLICA DI COMUNITA' E IDENTITA'

“Abbiamo letto con stupore, all'indomani della decisione del TAR, il maldestro tentativo di non

polemizzare del capogruppo della proclamata maggioranza consiliare attraverso il suo comunicato

stampa. Se il comunicato stampa avesse avuto un piglio tipicamente politico, ci saremmo risparmiati volentieri di continuare a fare precisazioni e chiarimenti per pacificare gli animi dei cittadini in un paese elettoralmente diviso a metà.

Ma, ancora una volta, tocca a noi tranquillizzare i cittadini ed invitarli a non dare adito alle

provocazioni, da qualunque parte esse provengano, cosi come ben comprendiamo il nervosismo e 'agitazione che serpeggia nella compagine avversaria. Purtroppo, ci eravamo illusi che l'accertamento della verità sarebbe stata da loro condivisa, perché anche nel loro interesse, e non cosi accanitamente e polemicamente osteggiata.

Durante la campagna elettorale, come è noto, la nostra Lista ha rischiato di non essere ammessa per la mancanza dei timbri di congiunzione sui fogli predisposti per la raccolta delle firme. Abbiamo provveduto e rimediato, e la lista è stata poi riammessa; tuttavia, non abbiamo mai inteso alimentare sterili polemiche sulle responsabilità di quanto accaduto. Noi siamo per la risoluzione dei problemi e non siamo animati dalla necessità di ricercare sempre ed ovunque un colpevole o un responsabile.


Per quanto riguarda l'altra dichiarazione sulle nostre responsabilità per la ricusazione dei

rappresentanti di lista, ci chiediamo se il capogruppo della maggioranza consiliare proclamata ha

letto i verbali del seggio n. 2 oppure si sta fidando, come il suo sindaco, di quanto gli viene riferito

dagli amici. A nostro avviso non ha letto tali verbali che, ripetiamo, riportano molte anomalie ed

incongruenze rilevate dai nostri legali, fra cui le motivazioni e le modalità adottate per ricusare i nostri rappresentanti di lista.

Nonostante tutto ciò, abbiamo concordemente deciso di intraprendere solo e soltanto la via del ricorso amministrativo, anziché ricorrere alla magistratura ordinaria per valutare una situazione che sarebbe sfociata sicuramente in un contesto dai risvolti penali. Infatti, noi abbiamo sempre pensato che chi intende svolgere un ruolo amministrativo, debba ricercare la risoluzione dei problemi e ricercare la verità dei fatti attraverso l'arte dell'agire politico, e non attraverso battaglie politiche condotte nelle aule giudiziarie.

Tuttavia, a questo punto, tenuto conto di ciò che pensa la proclamata maggioranza consiliare

attraverso il suo capogruppo, vuol dire che prenderemo in seria considerazione l'invito che ci viene rivolto ad adire, eventualmente, all'autorità giudiziaria per accertare i fatti accorsi nelle operazioni di voto, in particolare nel seggio n. 2.

Anzi, a tal proposito, se il capogruppo della proclamata maggioranza è cosi tanto sicuro della

regolarità delle operazioni di voto e non ha alcun dubbio su come sono andati i fatti, come invece li abbiamo noi e molti altri cittadini, lo invitiamo a formulare e firmare di comune accordo un esposto alla magistratura, affinché si possa accertare definitivamente quanto accaduto e dissipare così ogni dubbio”.



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