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Ospedale di Praia a Mare: la giunta dà incarico al legale per eventuali richieste risarcitorie

La Giunta comunale di Praia a Mare ha approvato la delibera affidando l'incarico all'avvocato Francesco Cristiani



PRAIA A MARE – 29 apr. 22 - Le rassicurazioni a mezzo social del Governatore calabrese, Occhiuto, sull'ospedale di Praia a Mare che risulta “aperto”, non fermano le intenzioni delle amministrazioni comunali di Praia a Mare e Tortora di predisporre un eventuale procedimento legale per ottenere l'esecuzione delle sentenze definitive emesse ai massimi gradi di giudizio ed eventualmente, come è stato annunciato nei giorni scorsi, per avanzare eventuali richieste risarcitorie se dovessero essere dimostrate inadempienze che potrebbero causare danni a cittadini del luogo. La giunta comunale di Praia a Mare, con a capo il sindaco Antonio Praticò, Ha ufficialmente dato incarico al legale, l'avvocato Francesco Cristiani. Nella delibera si legge che l'incarico legale è stato affidato: “per agire nei confronti dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, della Regione Calabria, del commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro sanitario della Regione Calabria e del ministero della Salute al fine di chiedere il risarcimento dei danni da ritardo e da elusione del giudicato amministrativo.



I comuni di Praia a Mare e Tortora, si ricorda, “hanno agito dinanzi al Consiglio di Stato in sede di ottemperanza, al fine di ottenere l’esecuzione del giudicato derivante dalle sentenze rispettivamente n.2576/2014, n.2969/2015 e n.l 153/2017, rese interpartes dal medesimo Consiglio di Stato ancora rimaste totalmente ineseguite da parte delle Amministrazioni tenute alla loro esecuzione. Mediante la sentenza n.3 84/2022, emessa il 13 gennaio 2022 e pubblicata il 21 gennaio 2022, il Consiglio di Stato, in accoglimento del suddetto ricorso, dopo aver constatato il perdurante inadempimento delle Amministrazioni resistente alle predette sentenze, ha fissato “un termine di 90 giorni al commissario straordinario per l’attuazione del piano di rientro della Regione Calabria, affinchè dia completa esecuzione alle suddette sentenze ”. Come era stato deciso, inoltre, “Nell'ipotesi di persistente inerzia della struttura commissariale e decorso il termine, subentrerà in funzione sostitutiva il Commissario ad acta già nominato”. E la giunta comunale di Praia a mare fa notare che i 90 giorni fissati dal Consiglio di Stato ai fini dell’esecuzione della sentenza del 13 gennaio, “sono infruttuosamente decorsi senza che le Amministrazioni resistenti abbiano dato esecuzione”. Si aggiunge agli atti: “che la violazione del giudicato formatosi in merito alla configurazione dell’ospedale di Praia a Mare, peraltro, è stata recentemente riconosciuta dalla stessa Azienda Sanitaria di Cosenza, la quale, mediante la deliberazione n.l030, del 4 agosto 2021 e le tabelle A) e B) alla stessa allegate, ha confermato che occorre dare “ottemperanza a quanto specificamente previsto dalle sentenze sopra specificate, ovvero alla riconfigurazione della Casa della Salute di Praia a Mare in ospedale per acuti, secondo quanto stabilito dalle sentenze del Consiglio di Stato (...)” così, di fatto, implicitamente ammettendo che, ad oggi, non è stata ancora data piena attuazione al giudicato”.



Ma la Giunta di Praia a Mare sottolinea anche che “la gravità della condotta tenuta dalle Amministrazioni resistenti è assolutamente evidente tenuto conto del fatto che, ancora oggi, a distanza di ben 8 anni dalla prima sentenza (n.2576/2014) emessa dal Consiglio di Stato e di ben 5 anni dall’adozione del cosiddetto decreto Sciabica, contenente le prescrizioni necessarie per dare concreta ottemperanza alla pronuncia del Consiglio di Stato, il presidio ospedaliero di Praia a Mare versa in una situazione pressoché analoga a quella in cui versava anteriormente ai giudizi. La situazione in cui versa l’ospedale di Praia a Mare è resa ancora più grave dalla circostanza che molti macchinari acquistati per rendere funzionale il presidio ospedaliero sono inutilizzati o scarsamente utilizzati con gravissime perdite economiche e con gravissime ripercussioni sui cittadini che sono costretti a spostarsi in altre regioni per ricevere le cure mediche”.



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