Fiamme a Buonvicino: evacuazioni e gravi disagi per l’emergenza incendi
- miocomune.tv
- 26 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Fiamme a Buonvicino, il fuoco lambisce le abitazioni e la statua di San Ciriaco, per gli incendi di ieri disagi in tutto il borgo
Buonvicino, 26 luglio 2025 - Il borgo di Buonvicino, incastonato tra le colline del Tirreno cosentino, è stato colpito da un violento incendio che ha generato paura, disagi e danni. Le fiamme, alimentate probabilmente da origine dolosa e spinte dal vento, hanno preso forza nella giornata di ieri, minacciando l’abitato e costringendo all'evacuazione di almeno 50 persone.

Il rogo è divampato intorno alle ore 9.00, causando inizialmente blackout elettrici nel centro urbano. Ma ben presto la situazione è peggiorata: le lingue di fuoco hanno raggiunto i tetti delle abitazioni nel borgo antico e in alcuni casi hanno lambito direttamente i fabbricati.
A coordinare le operazioni è stata la sindaca Angela Barbiero, in prima linea sin dalle prime ore. I vigili del fuoco, supportati da volontari locali, hanno faticato a contenere le fiamme, in assenza di mezzi aerei impegnati altrove per le tante emergenze che ieri hanno interessato l’intera Calabria.
Disagi e paura nella comunità
Tra i disagi più sentiti anche quello che ha coinvolto una famiglia in lutto: il funerale di una donna di 67 anni, inizialmente previsto per ieri pomeriggio, è stato rinviato a stamane alle 10.00. Le esequie, infatti, non si sono potute tenere per via del rischio imminente nella zona della chiesa, direttamente interessata dall’incendio.
La tensione è rimasta alta per l’intera giornata. Le fiamme hanno anche scalato la collina fino a minacciare la statua di San Ciriaco, simbolo religioso e identitario della comunità. Un segno tangibile della gravità dell’accaduto, che ha messo in ginocchio il piccolo centro tirrenico.

Emergenza incendi in Calabria: una crisi diffusa
L'incendio che ha colpito Buonvicino è solo uno dei tanti focolai che nelle ultime ore hanno interessato il territorio calabrese, ponendo sotto pressione i mezzi di soccorso aerei e terrestri. Si fa strada l’ipotesi del dolo, un dato purtroppo ricorrente durante le estati calabresi, quando il mix tra temperature elevate e vento diventa miccia per i piromani.
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