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Il Covid 19 colpisce anche il cuore: studio del dottor Perrone, originario di Sangineto

Un importante studio multicentrico sul Covid 19 coordinato dal dottor Marco Perrone, originario di Sangineto, cardiologo e ricercatore all’Università di Roma Tor Vergata


SANGINETO – 2 set. 21 - E' Marco Perrone, cardiologo e ricercatore all’Università di Roma Tor Vergata, il coordinatore di un importante studio multicentrico italiano che dimostra come l'infezione da Covid 19 colpisce anche il cuore. Il dottor Marco Perrone è uno dei tanti professionisti che rappresentano un vero e proprio orgoglio per la Calabria e, in questo caso, soprattutto per l'alto Tirreno cosentino. I “cervelli” che, per forza di cose, devono dirigersi verso strutture più grandi. Lo studio multicentrico sulle complicanze cardiache nei pazienti con Sars-CoV-2 è stato condotto sulla popolazione italiana ed è stato pubblicato, nei mesi scorsi, sulla rivista “International Journal of Cardiology Heart and Vasculature”. Come anticipato, a coordinare lo studio, il dott. Marco Perrone, cardiologo all’Università di Roma Tor Vergata e referente per le malattie cardiovascolari del gruppo di ricerca internazionale “Young Scientists”, originario di Sangineto. Per la cronaca, la ricerca è stata condotta anche dalla dottoressa Federica Spolaore nell’ospedale S. Chiara di Trento e dal dottor Massimiliano Ammirabile nell’ospedale Policlinico Maggiore di Milano.



«Il paper – ha spiegato il dottor Marco Perrone - rappresenta il più grande studio multicentrico (543 pazienti) finora pubblicato sulle complicanze cardiache nei pazienti con Covid-19. Lo studio, che ho avuto il piacere di coordinare, ha visto come capofila l’Università di Roma Tor Vergata ed ha coinvolto l’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e l’Ospedale S. Chiara di Trento. I dati pubblicati hanno dimostrato che i pazienti con più elevata mortalità e con una maggiore incidenza di ricovero in terapia intensiva erano quei pazienti con coinvolgimento cardiaco da parte del virus, reso manifesto dal rialzo patologico della troponina cardiaca. Abbiamo mostrato, nello specifico, le complicanze cardiache nei pazienti Covid-19 (miocardite, pericardite, scompenso cardiaco, etc) ed infine la raccomandazione al dosaggio in questi pazienti della troponina cardiaca per una diagnosi precoce e trattamento il più precoce possibile». Lo studio ha raccolto l'interesse di riviste del settore e di portali informativi delle società scientifiche di riferimento. L'importanza della ricerca, evitando di entrare in particolari di tipo scientifico, sta nel fatto che alla comunità scientifica è noto che la principale complicanza del Covid-19 è un’infezione polmonare che può portare a una polmonite interstiziale e insufficienza respiratoria, con esiti talvolta fatali. I ricercatori, in questo studio, hanno dimostrato che l’infezione colpisce anche il cuore, e un coinvolgimento del muscolo cardiaco è un fattore legato a un decorso peggiore della malattia.


LO STUDIO SPIEGATO SUL SITO “IN SALUTE”

«A tutti i pazienti, all’ingresso in ospedale, abbiamo misurato nel sangue i livelli di troponina cardiaca con metodiche ad alta sensibilità – ha spiegato il dottor Perrone – e questo ci ha permesso di individuare in maniera precoce i pazienti che andavano incontro a complicanze cardiache. La troponina è un marcatore cardio-specifico che le più recenti linee guida internazionali suggeriscono come marcatore gold stardard per la diagnosi di infarto cardiaco. Constatati i livelli patologici della troponina cardiaca, abbiamo applicato dei protocolli diagnostici nei nostri Ospedali, attraverso approfondimenti cardiologici e metodiche di imaging avanzato come la risonanza magnetica cardiaca, per arrivare a una diagnosi precoce delle complicanze cardiache, aggiunge il dott. Perrone.



Tra i pazienti studiati le complicanze cardiache maggiormente diagnosticate sono state la miocardite, che è una infiammazione del muscolo cardiaco, l’infarto, lo scompenso cardiaco e aritmie, tutte condizioni patologiche potenzialmente fatali senza un tempestivo trattamento.

L’importanza dello studio condotto dai giovani medici e ricercatori italiani è stato quello di dimostrare che il virus può colpire anche il cuore e per ridurre la mortalità è necessaria una diagnosi precoce del coinvolgimento del muscolo cardiaco durante l’infezione da Covid-19.

La misurazione della troponina cardiaca ha permesso di individuare un danno alle cellule cardiache e grazie ad approfondimenti cardiologici mirati, di arrivare ad una diagnosi di patologia cardiaca e quindi trattare tempestivamente questi pazienti».

Pertanto, nelle conclusioni il dott. Perrone e i co-autori dello studio raccomandano la misurazione della troponina cardiaca nei pazienti con Covid-19 per individuare precocemente un danno al muscolo cardiaco da parte del virus e grazie agli opportuni e immediati trattamenti terapeutici salvare la vita ai pazienti maggiormente a rischio.



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