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Diamante, uomo in stato di fermo per una presunta sexy estorsione

I carabinieri della Compagnia di Scalea lo avrebbero colto sul fatto con il denaro ricevuto dalla vittima



DIAMANTE – 1 giu. 23 - Una presunta sexy estorsione consumata a Diamante, vede coinvolto un uomo di 43 anni, destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare, una donna, e la vittima che, a quanto pare, avrebbe iniziato una relazione extraconiugale finendo poi per diventare una possibile esca alla quale estorcere del denaro. E, da quanto si apprende, sarebbe proprio su tale funzione di “esca” che i carabinieri, intervenuti per l'occasione, avrebbero organizzato una sorta di trappola per poter confermare, eventualmente, nelle fasi successive, la presenza del reato di estorsione aggravata. Il 43enne, finito nella rete dei carabinieri di Belvedere Marittimo e della compagnia di Scalea, è assistito dall'avvocato di fiducia, Francesco Liserre. Nelle prossime ore, dovrebbe svolgersi l'interrogatorio di garanzia davanti al Gip del tribunale paolano per, eventualmente, confermare la misura preventiva. Il pubblico ministero che ha svolto le indagini è Natalucci della procura di Paola.



Il 43enne, dopo essere stato colto in presunta flagranza di reato è stato associato alla casa circondariale di Paola. In effetti, da una ricostruzione dei fatti, sarebbe emerso, ma la storia è tutta da confermare e da valutare, che la compagna dell'indagato avrebbe concesso delle effusioni alla presunta vittima dell'estorsione. Gli incontri sarebbero avvenuti varie volte. Il compagno della donna, avrebbe quindi deciso di porre davanti ai fatti la vittima, ma per risolvere la questione avrebbe iniziato a chiedere delle somme di denaro. Si tratta, ovviamente delle prime ricostruzioni, che attendono un eventuale approfondimento ed anche una conferma. La vittima, però, sarebbe diventata un obiettivo costante delle richieste di denaro fino al punto che proprio nei giorni scorsi avrebbe dovuto consegnare la cifra di 1600 euro al presunto estorsore. A questo punto, vedendosi stretto all'angolo per una situazione che cominciava a diventare insopportabile, la vittima avrebbe deciso di chiedere aiuto ai militari dell'Arma. E quindi, l'organizzazione dell'incontro e della consegna del denaro preventivamente fotocopiato e avvenuto alla presenza discreta di alcuni carabinieri in borghese. L'indagato, insomma, sarebbe stato colto sul fatto, con il denaro in tasca, lo stesso che potrebbe trovare riscontro nelle fotocopie preventivamente elaborate. Oggetto dell'estorsione, quindi sarebbe stato il contesto di natura sessuale. La richiesta di denaro sarebbe servita a mettere tutto a tacere. Invece, essendo divenuta pressante, avrebbe indotto la vittima a chiedere aiuto. Sostegno che è prontamente giunto dai militari dell'Arma. Il resto, adesso, attende di essere confermato o smentito nelle sedi opportune.



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