Corigliano Rossano, sit in delle donne di Schiavonea per puntare i riflettori sul porto - VIDEO
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Corigliano Rossano, sit in delle donne di Schiavonea per puntare i riflettori sul porto - VIDEO

Aggiornamento: 4 set 2020

Dalla vicenda della nave quarantena, lo spunto per chiedere maggiore attenzione sul porto. Al sit-in presenti, la senatrice Rosa Silvana Abate (M5S); Pasqualina Straface, Movimento del Territorio e Marika Reale, Lega Salvini Premier


CORIGLIANO ROSSANO - 20 ago. 20 - Un sit in di donne al porto della frazione Schiavonea, a Corigliano Rossano. L'iniziativa, prende spunto dalla vicenda della cosiddetta “nave quarantena” che sembra essere stata dirottata verso altri lidi, per focalizzare, però, l'attenzione su una grande struttura, tenuta poco in considerazione dalle istituzioni. Un grande porto, quello di Corigliano Rossano, che potrebbe essere sfruttato in tanti modi. E non a caso, le donne, anche in rappresentanza delle marinerie locali, hanno scelto come luogo di riunione, per un sit in tranquillo, l'ingresso della struttura del mercato del pesce. Un fabbricato attrezzato per le aste in un'area ben strutturata. Fra le donne c'era una donna, rappresentante di Governo, la senatrice Rosa Silvana Abate. Presenti anche Pasqualina Straface del movimento del Territorio e Marika Reale, rappresentante della Lega Salvini premier. Nel pomeriggio si è fatta strada la notizia che confermava una nuova destinazione per la nave Quarantena. Ma, come abbiamo anticipato, resta l'idea di puntare i riflettori su una struttura che potrebbe essere valorizzata e servirebbe da volano al settore della pesca, e non solo, anche della crocieristica.

LA SENATRICE ROSA SILVANA ABATE

«Riteniamo che in questo porto non ci siano le condizioni per poter effettuare attività con navi del genere. E' il motivo per cui abbiamo espresso perplessità insieme agli altri parlamentari del posto.

Sono qui per raccogliere le preoccupazioni dei pescatori, rappresentati qui dalle donne. Il porto di Corigliano Rossano è stato da me attenzionato da un po' di tempo. E' una struttura meravigliosa, ma come tutti sanno, senza servizi, senz'acqua e senza energia elettrica. Siamo all'Abc dei servizi dell'infrastruttura. Sto lottando proprio per questo.

Dovrebbero partire i lavori con il benestare dell'autorità portuale di Gioia Tauro. Un porto che non ha servizi non può assolutamente far fronte a questo tipo di attività.

La nave non dovrebbe tornare in questo porto. L'ipotesi di rimanere in rada era stato fatto dal Prefetto con gli organi competenti.

Il messaggio che voglio lanciare qui, con le donne, e con i pescatori, è che il nostro porto venga proprio stralciato da queste attività. E' un porto che deve essere sistemato, in primis, per i pescatori che operano. Non riusciamo a portare neanche una pilotina che possa essere utilizzata dall'Istituto nautico. Come si può pensare di effettuare questo tipo di accoglienza, rispetto ad una situazione delicata qual è quella del Covid. La speranza, invece, è che il porto possa avere dei servizi e possa essere utile ai pescatori, e poi, eventualmente ad altro tipo di attività.

Le donne, nella storia del borgo marinaro, hanno sempre avuto un ruolo importante. Noi siamo le sentinelle della famiglia e del territorio. Io sono una donna, la prima senatrice del territorio e quindi questa solidarietà, mia nei loro confronti, e questa fiducia, loro nei miei confronti, ha fatto sì che ci potessimo incontrare per presidiare il porto.

PASQUALINA STRAFACE MOVIMENTO DEL TERRITORIO

Pasqualina Straface, del Movimento del territorio, ha preso parte al sit in ed ha sottolineato il fatto che al momento della manifestazione nella struttura portuale non ci fossero notizie certe. “Questo ci preoccupa molto – ha detto Straface –. Si sta cercando di contattare il sindaco della città affinché la popolazione abbia le giuste informazioni e soprattutto non entri in panico. Considerato ciò che stiamo vivendo, in relazione al Covid, nella popolazione c'è una forte preoccupazione”, ha detto Pasqualina Straface. Ma anche per la rappresentante del Movimento del territorio bisogna tenere in considerazione la grande struttura portuale. “Ritengo – ha detto Pasqualina Straface – che il porto non sia una struttura idonea per poter accogliere la nave e, in particolare gli immigrati. Non abbiamo nulla contro queste persone che meritano la giusta considerazione e dignità. Ritengo che il territorio per accogliere una nave del genere debba avere una certa organizzazione, strutturale e da un punto di vista sanitario”. Le strutture ospedaliere, così come sono attualmente organizzate non infondono fiducia. “Sono in una condizione pessima – ha detto Pasqualina Straface – e ritengo che il territorio non sia in condizione di poter accogliere la nave. Stiamo prendendo contatti con la presidente Jole Santelli per evitare che la nave possa tornare in questo porto. Il Governo Conte pone limitazioni ai cittadini, che devono adeguarsi. Nello stesso tempo arrivano qui immigrati dei quali non conosciamo le condizioni di salute. La presenza della nave andrebbe a bloccare l'economia del territorio e della flotta peschereccia più importante del Meridione”.

MARIKA REALE "LEGA SALVINI PREMIER"

“Le notizie fornite sulla nave sono generiche e confusionarie”. E' quanto sostiene Marika Reale, rappresentate della Lega Salvini Premier. Reale ha ribadito un concetto diffuso da tempo: “Il porto – ha detto – non ha i servizi per poter mantenere un impegno tale da poter ospitare i migranti e in una situazione particolare legata la Covid. Il porto – ha aggiunto Marika Reale – è sprovvisto di ogni genere di servizio che reca tanti problemi ai pescatori che qui svolgono una grande attività economica”. E' un sentire comune, insomma, qualcuno, forse anche prendendo spunto dalla vicenda della nave quarantena dovrebbe e potrebbe accendere i riflettori sul porto di Schiavonea favorendo uno sviluppo adeguato ad una struttura che, sinceramente, merita molto di più perchè, forse, pensata, in passato, per raggiungere altri obiettivi. “I pescatori – ha detto Marika reale – vivono con le problematiche già presenti. Quindi, unire alle situazioni già presenti nella comunità dei pescatori, anche un problema di gestione del Covid diventerebbe molto problematico e pesante per l'intera comunità. Ritengo che la Regione debba prendersi la responsabilità di capire come organizzare la situazione. Per la prima volta abbiamo una rappresentanza importante della Lega Salvini Premier alla Regione, con la vicepresidenza; a lui, e al nostro segretario Invernizzi porteremo la problematica che la terza città della Calabria sta vivendo”

IL SERVIZIO VIDEO


L'INTERVENTO DI GIUSEPPE GRAZIANO SULLA NAVE AURELIA

La nave “GNV Aurelia” individuata per la quarantena dei migranti stazionerà nel porto di Trapani. Lo ha deciso il Ministero dell’Interno ascoltando le articolate e giuste obiezioni del territorio, evidentemente impreparato ad affrontare una simile emergenza.

È quanto fa sapere il Presidente dell’UDC in Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, che ha avuto rassicurazione in tal senso dagli stessi Uffici del Viminale, dopo che lo stesso nei giorni scorsi aveva inviato un’articolata missiva indirizzata al Capo di Gabinetto del Ministro, Bruno Frattasi, e al Prefetto di Cosenza, Cinzia Guercio.

«È un risultato importante per il territorio – dice Graziano – che attraverso i suoi rappresentati istituzionali ha saputo trasmettere alle istituzioni centrali giuste motivazioni, captando l’attenzione doverosa degli organi di governo. È questa l’autorevolezza necessaria, non gridata ed efficace, che serve per aggredire e portare a soluzione i problemi. In questo momento di emergenza sociale e sanitaria non saremmo stati in grado di attuare una sana e costruttiva politica di accoglienza e di assistenza ai migranti. Ed è quello che ho detto con garbo alle autorità preposte attraverso una corposa missiva, motivando in modo articolato e puntuale tutte le carenze strutturali e di servizi che persistono sul territorio. A riguardo – conclude Graziano - è da sottolineare anche l’incisivo e decisivo intervento della deputazione parlamentare del territorio».

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