Confiscati beni per oltre 1,6 milioni a un uomo vicino alla cosca Accorinti di Briatico
- miocomune.tv

- 20 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Operazione della Guardia di Finanza di Catanzaro coordinata dalla DDA: sigilli a un terreno e a quote di una compagnia di navigazione, beni confiscati ad un uomo vicino alla cosca Accorinti di Briatico

20 ottobre 2025
La Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e il Comando Provinciale della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione a un decreto di confisca definitiva di beni per oltre 1,6 milioni di euro riconducibili a un soggetto contiguo alla cosca Accorinti di Briatico (VV). Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Catanzaro e parzialmente modificato dalla Corte d’Appello, riguarda un appezzamento di terreno con fabbricato e quote di una compagnia di navigazione di Briatico, incluso il relativo patrimonio aziendale.
Il legame con l’operazione “Costa Pulita”
L’uomo coinvolto era già stato condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione dal Tribunale di Vibo Valentia per trasferimento fraudolento di valori con l’aggravante di agevolazione mafiosa. La condanna era maturata nell’ambito dell’operazione “Costa Pulita”, che aveva svelato un sistema di infiltrazioni criminali nel settore turistico e marittimo.
Le indagini avevano documentato come la cosca Accorinti, appoggiata dalla potente consorteria Mancuso di Limbadi e Nicotera, avesse tentato di inserirsi nel redditizio business delle mini-crociere verso le Isole Eolie, utilizzando la stessa compagnia di navigazione come copertura per operazioni finanziarie sospette.
Il processo “Cathago Maestrale – Olimpo – Imperium”
Il soggetto risulta attualmente imputato per associazione mafiosa nel procedimento “Cathago Maestrale – Olimpo – Imperium”, tuttora in corso davanti al Tribunale di Vibo Valentia, che approfondisce le ramificazioni della cosca Accorinti nel territorio vibonese e oltre.
Concluso il procedimento di prevenzione patrimoniale
La confisca rappresenta l’atto conclusivo di un complesso procedimento di prevenzione patrimoniale condotto dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria – G.I.C.O. – Sezione Misure di Prevenzione di Catanzaro.Gli accertamenti hanno evidenziato una forte sproporzione tra i beni posseduti e i redditi dichiarati dall’interessato, inquadrato come soggetto a “pericolosità qualificata” ai sensi del D.Lgs. n. 159/2011 (Codice Antimafia) per il periodo 2007-2011.
Con questa misura si chiude un capitolo importante dell’azione di contrasto ai patrimoni illeciti riconducibili alla criminalità organizzata calabrese, confermando l’impegno della magistratura e delle forze dell’ordine nel colpire i profitti delle cosche mafiose.
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