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Confermato dal tribunale il sequestro della struttura Ajnella a Scalea

La Guardia di finanza era intervenuta a fine gennaio in seguito a verifiche su una presunta occupazione illegittima dell'area demaniale marittima



SCALEA – 28 mar. 22 - A due mesi dal sequestro della storica struttura dell'Ajnella sul demanio, si apprende che il tribunale del riesame di Cosenza ha rigettato la richiesta di dissequestro, presentata dal gestore dell'attività di ristorazione. E' stata, al momento, riconosciuta valida l'attività della Guardia di finanza della tenenza di Scalea posta in essere lo scorso 26 gennaio. Come è noto, le fiamme gialle, coordinate dal capitano Francesca Esposito, avevano apposto i sigilli all'intera struttura di circa 1.500 metri quadrati, sul lungomare Ruggiero di Lauria. Le verifiche effettuate portavano ad accertare una presunta occupazione dell’area del demanio marittimo, “in totale assenza di titolo concessorio”, riferito, in questo caso, alla proprietà. Situazione che aveva determinato, però, l'apposizione dei sigilli a tutta l'area.



“Per quanto attiene all'asserita mancanza di autonoma valutazione e motivazione del decreto di sequestro preventivo – si legge - dalla lettura del provvedimento emesso in data 24/02/2022 emerge, in realtà, come il Gip abbia ampiamente valutato i presupposti dell'apposizione del vincolo, tanto sotto il profilo del fumus dei reati contestati, tanto sotto il profilo del periculum in mora e come la motivazione espressa non possa essere considerata carente dei requisiti richiesti dall'art. 125 c.p.p. Non è confutabile, tampoco – si legge ancora nel provvedimento del Riesame - il profilo del periculum in mora: la libera disponibilità dell'area consentirebbe, infatti, al ricorrente di mutare lo stato dei luoghi attraverso la protrazione, assolutamente illecita allo stato degli atti, delle attività di costruzione/uso dell'area marittima con conseguente pericolo di aggravamento delle conseguenze dei reati contestati. Il provvedimento impugnato dev'essere, pertanto, confermato”.

La vicenda, si legava, fra l'altro, ad una precedente sentenza del 4 gennaio 2022 del Tribunale amministrativo regionale. In quella occasione, il Tar aveva rigettato il ricorso proposto dalla proprietà ed aveva anche condannato il titolare alla rifusione, in favore del Comune di Scalea, in persona del sindaco in carica, e dell’Agenzia delle Entrate, le spese e competenze di lite. Il titolare della concessione, proprietario della struttura, diverso quindi dal gestore, chiedeva nel ricorso al Tar l’annullamento del provvedimento del Comune di Scalea del 29 giugno 2020, prot. n.18903, con cui è stata comunicata al ricorrente “la decadenza delle concessioni demaniali marittime 2011 e 1999 e di tutti gli atti connessi precedenti e successivi, con effetto immediato”. Il servizio urbanistica del Comune di Scalea ha comunicato al titolare delle due concessioni demaniali marittime, l’avvio del procedimento per la pronuncia di decadenza dalle concessioni, in quanto, a seguito di controlli sollecitati dall’Agenzia del Demanio, era emerso il mancato pagamento, da parte del concessionario, delle somme dovute.



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