Cetraro, rimpasto in giunta: il sindaco rimescola le deleghe

Cetraro, era previsto il rimpasto in giunta: il sindaco rimescola le deleghe, ma non cambia le carte in tavola

CETRARO – 30 nov. 23 - Rimpasto in giunta del sindaco di Cetraro Ermanno Cennamo. Con un decreto, il primo cittadino di Cetraro ha modificato le deleghe conferite. Il vicesindaco Tommaso Cesareo si occuperà di lavori pubblici, promozione e marketing turistico; Barbara Falbo, assessore alle politiche sociali, caccia e pesca, agricoltura e protezione civile; Carmen Martilotta, assessore alla portualità, edilizia scolastica e manutenzione; Laura Losardo, si occuperà della sanità, politiche del lavoro, rapporti istituzionali con la Regione Calabria; Francesco Lanza, infine, è delegato allo sport e pubblica istruzione. Il sindaco, Ermanno Cennamo, si riserva le deleghe non formalmente attribuite con il provvedimento. Come è noto l'assessore Barbara Falbo si era dimessa dalla carica di vicesindaco, lo scorso 24 gennaio 2022; ad aprile di quest'anno, invece, il sindaco aveva nominato assessore Laura Losardo, in sostituzione della dimissionaria Carmen Spaccarotella.

La decisione, si legge, per la necessità di migliorare e rilanciare l'azione politico-amministrativa della squadra di governo della città. Negli ultimi giorni, il dibattito politico si è animato, anche in considerazione del fatto che era emersa la proposta di realizzare una sorta di amministrazione dalle larghe intese, dopo l'avvenimento dell'omicidio di Alessandro Cataldo. Un'ipotesi che sembra essere sfumata per le prese di posizione dei vari componenti del consiglio comunale.

Il gruppo di “Cambiamo Cetraro”, ha recentemente sostenuto, per esempio, che i partiti di minoranza: “dopo aver male inteso l'apertura effettuata dalla maggioranza per la individuazione di alcuni punti programmatici condivisi da maggioranza ed opposizione, da poter portare avanti nel tempo, e dopo aver capito che non c'è possibilità di rientrare dalla finestra al governo, si sfogano insultando l'attuale maggioranza ed alzando polveroni”. I gruppi di opposizione avevano attaccato sostenendo che: “La città vive il momento più buio degli ultimi quarant’anni con l’escalation criminale culminata nell’efferato omicidio delle scorse settimane, che riporta la comunità nel terrore e mette a dura prova la convivenza civile”.

In un documento delle forze di minoranza consiliare: Azione, Italia Viva, Partito socialista italiano e Progetto sviluppo evidenziavano: “Nonostante da tempo si manifesti nel nostro paese una situazione di evidente disordine sociale, dobbiamo prendere atto con grande sconcerto che la vertenza “ordine pubblico” non è in testa all’agenda politica ed amministrativa di chi oggi guida la città”. E proprio in merito al “sostegno” i gruppi di opposizione avevano evidenziato: “Ciò che stupisce ancor di più è il comportamento politico di un sindaco che, dopo averlo richiesto a gran voce, ha rifiutato il “soccorso incondizionato” offerto dalle forze di minoranza consiliare (Psi, Azione, Italia Viva, Progetto Sviluppo) e ribadito anche nei giorni scorsi, a seguito della proposta del gruppo “Unità e rinascita” (che fa parte della maggioranza) di dar vita ad un esecutivo di larga convergenza, con assessori esterni da ricercare nelle migliori risorse della città, per affrontare in maniera unitaria l’emergenza criminalità come si fece con successo negli anni ‘80. Una proposta, quella avanzata da “Unità e rinascita”, che è stata evidentemente bocciata sul nascere dal sindaco e dai suoi consiglieri. Se sia arroganza, insipienza o molto più probabilmente il timore di perdere qualche postazione di potere non è dato sapere”.