Cetraro, omicidio Cataldo: indagini in corso
Cetraro, omicidio Cataldo: indagini in corso. La scelta del luogo e del giorno, il cellulare della vittima, gli spostamenti
CETRARO – 11 nov. 23 - Indagini serrate che certamente interesseranno anche la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. L’omicidio di Alessandro Cataldo, 46enne di Cetraro, oltre che la ricerca dei responsabili, attende anche una precisa lettura in un presunto contesto più ampio. Come è noto, il cetrarese è stato colpito mortalmente, giovedì sera, intorno alle 21.30, (Leggi la notizia) sulla strada che costeggia il mare, davanti alla pizzeria che ha sede in uno stabile, alla vittima molto familiare, in via Macchia di Mare. Quattro colpi esplosi con chirurgica precisione che hanno raggiunto parti vitali del corpo di Alessandro Cataldo, non lasciandogli scampo.
Si indaga non tralasciando l’ambito dello spaccio di sostanze stupefacenti, un settore nel quale, nel passato la vittima era rimasto coinvolto in precedenti attività investigative, come l’operazione sul Tirreno cosentino denominata “Overloading”.
Ma le attenzioni degli investigatori si poggiano anche su altri diversi particolari. Nella serata di giovedì, giorno dell’agguato, a Cetraro, come in altre zone della provincia di Cosenza, era in corso l’operazione “Alto Impatto” con la presenza di diversi mezzi e uomini delle forze dell’ordine. Nonostante tutto, il killer e gli eventuali mandanti dell’omicidio hanno scelto di colpire in una zona trafficata, a qualche centinaio di metri dal porto. Cataldo abita invece in una contrada isolata, denominata “Porcili”. La decisione è stata certamente plateale. E l’omicidio ha avuto la sua risonanza. Gli investigatori dovranno collocarlo in un preciso contesto. Vagliare, per esempio, gli spostamenti sul Tirreno della vittima, per capire se avesse già posto in essere delle azioni che avrebbero potuto generare questa brutale e fredda reazione. Dal punto di vista investigativo è anche importante poter recuperare eventuali immagini prodotte da videocamere di sorveglianza. E’ noto però che nella cittadina questi aggeggi elettronici non sembrano aver vita lunga. Si procede al controllo, in queste ore di eventuali cellulari in so alla vittima e quindi di scambi di telefonate, messaggi, cifrati e non. Tutto, per avere un quadro più chiaro della situazione.
C’è preoccupazione nel centro tirrenico. Sono numerosi i messaggi della politica locale inviati al sindaco Ermanno Cennamo. Quest’ultimo ha preso “carta e penna” ed ha scritto al ministro Piantedosi facendo delle richieste ben precise. Sono in tanti a ritenere che “l’aria che tira” negli ultimi tempi a Cetraro “non è buona”. Il sindaco Cennamo, nella sua lettera al ministro Piantedosi richiama anche gli ultimi eventi che hanno scosso la cittadina. Scrive: “I tentativi intimidatori, il tritolo ai danni di una nota attività industriale, l’incendio dei mezzi della raccolta differenziata urbana, la gambizzazione di un giovane, il tentato omicidio di un cittadino, i colpi di pistola ai danni di un veicolo del maresciallo dei carabinieri, i continui colpi di pistola alle auto di imprenditori e il recente e gravissimo omicidio sono fatti che vanno immediatamente fermati dallo Stato e dalle agenzie sociali che hanno, obbligo di fare fronte comune contro la criminalità che attanaglia la Calabria e la comunità che ho l’onore di amministrare”.
La richiesta al ministro di essere ricevuto o di venire a Cetraro.
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