Cetraro, giù con le finanze: il comune dichiara il dissesto; il dibattito si accende
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Cetraro, giù con le finanze: il comune dichiara il dissesto; il dibattito si accende

Il comune di Cetraro ha dichiarato in consiglio comunale il dissesto finanziario; il dibattito fra maggioranza e minoranza si accende


Il comune di Cetraro ha dichiarato in consiglio comunale il dissesto finanziario; il dibattito fra maggioranza e minoranza si accende

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Cetraro, 9 aprile 2024 – Il comune di Cetraro è ormai in dissesto. E, come sempre accade in questi casi, c'è chi vede nella dichiarazione di dissesto una più ampia possibilità di ripresa economica, con il sacrificio dei cittadini che contribuiranno con i tributi con le aliquote al massimo, e c'è, invece, chi ritiene che la situazione poteva ancora essere corretta e che c'era ancora un ampio margine di manovra. Per il sindaco di Cetraro, Ermanno Cennamo, “il cambiamento sta anche nella responsabilità”. Il primo cittadino non vuole entrare nel merito dei lavori consiliari ma, invece, ringrazia i consiglieri comunali di maggioranza “che responsabilmente hanno pensato all'esclusivo interesse della comunità approvando il dissesto che finalmente, dopo anni di incertezza, restituirà stabilità economica. Mi dispiace solo constatare – commenta Cennamo - il comportamento personalistico di alcuni. Di questo parleremo molto presto. Intanto, voglio rassicurare i cittadini che non molleremo e che continueremo a portare avanti il programma politico elettorale senza indugio”. Come è noto, il sindaco Cennamo segue da lontano le vicende dell'ente perchè in cura a Parma. E infatti, in conclusione, commenta: “Mi auguro di rimettermi presto e dedicare il mio tempo alla città che faticosamente sta producendo quella svolta necessaria per favorire la crescita nonostante i mattatori scornati ed in fuga, che cercano di denigrare l'operato della nostra amministrazione”.


L'ex sindaco Aieta

Di tutt'altro tenore, invece, le dichiarazioni dell'ex sindaco, oggi in minoranza, Giuseppe Aieta. Insieme ai suoi ha abbandonato l'aula consiliare ed ha anche spiegato il perchè.

«Dopo 4 anni di governo nella città – ha dichiarato Giuseppe Aieta in un intervento video - sono riusciti a far fallire il comune. Da quattro anni stiamo ripetendo le stesse cose: fermarsi, farsi aiutare, guardare nei conti; perché, abbiamo competenze, esperienze. Soprattutto, non perché siamo più bravi degli altri, in consiglio comunale, per fare l'ultimo atto di generosità, abbiamo chiesto che fosse presente il revisore dei conti; perché alla relazione del revisore dei cont,i allegata alla pratica del dissesto del comune di Cetraro, ci sono dei passaggi che volevamo capire e che abbiamo spiegato, anche attraverso l'esperienza candida, trasparente, innocente, di Angelo Aita. Non si può andare in dissesto con un debito irrisorio, quasi quantificabile come un debito di una famiglia, di una famiglia magari facoltosa». Insomma, secondo l'ex sindaco Aieta, è stata una scelta dell'amministrazione comunale quella di voler proseguire a tutti i costi. L'esponente della minoranza però avrebbe intravisto nel volto del vicesindaco Tommaso Cesareo, un possibile dubbio, forse una volontà di approfondire ulteriormente, in quanto avrebbe quasi voluto sospendere la seduta. «Lui – ha affermato l'ex sindaco Aieta - non vuole essere protagonista di questa fase, di questa pagina buia della città. Sono andati avanti, invece, con gravissime responsabilità e hanno spento le luci della città, la speranza: la città dei licei, delle biblioteche, del teatro, del Porto, del lungomare, del museo, dei nostri giovani, viene definitivamente fatta fallire per una responsabilità solo imputabile a chi ha votato in consiglio». Aieta spiega anche perchè la decisione di abbandonare l'aula: «Lo abbiamo fatto – afferma - per far caricare, sulle loro spalle, questa totale responsabilità; solo a loro imputabile, e alle forze politiche che li sostengono. Quelle forze politiche che, per ripicca, per risentimento, come se fosse un gioco di società non hanno voluto dare ascolto a noi che abbiamo cose da dire sul dissesto, che stiamo dicendo da 4 anni sul piano di riequilibrio, e che non hanno voluto ascoltare perché hanno paura di essere in qualche modo superati nelle soluzioni per la città».


Cambiamo Cetraro

Il gruppo “Cambiamo Cetraro” che appoggia la maggioranza critica “quelli della minoranza”. Il dissesto, lo ricordiamo, è stato approvato con i soli voti della maggioranza ad eccezione del presidente del consiglio così “come proposto dagli organi tecnici competenti”. E ricordano da Cambiamo Cetraro “Con una brillante relazione introduttiva il vicesindaco ha snocciolato i numeri, le cifre e le cause che hanno provocato il dissesto, confortato dalle relazioni dell'organo di revisione e del responsabile del servizio finanziario, nelle quali certificano e dichiarano che l'ente non può garantire all'assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili ovvero esistono nei confronti dell'ente locale crediti certi, liquidi ed esigibili di terzi, cui non si può fare validamente fronte”. La massa debitoria ammonta a 5.075,411,36 euro, riconducibile in parte a sentenze esecutive ed in parte a spese prive di copertura finanziaria (fatture energia elettrica, servizio idrico ecc.) tutti debiti, secondo Cambiamo Cetraro, dalle amministrazioni precedenti.

«Questi della minoranza prima della lettura della relazione hanno messo in scena una solfa di circa 4 ore chiedendo il differimento del consiglio poiché non era presente il revisore pur sapendo che obbligo di detto organo è predisporre una dettagliata relazione sulle cause del dissesto, puntualmente allegata agli atti del consiglio, e che nessuna norma obbliga la presenza dello stesso in consiglio. “Il tempo di rimettere a posto i conti dell'ente e proseguire con l'opera di risanamento, responsabilità e cambiamento che mirano a dare un' immagine di una comunità che vuole guardare al futuro”.


Lorena Matta

“La dichiarazione di dissesto finanziario del comune, seppur dolorosa, rappresenta la triste conseguenza di una serie di scelte scellerate e di una gestione irresponsabile. Tre anni fa, con un atto di speranza e di responsabilità, ho sostenuto la richiesta all'accesso al piano di riequilibrio, strumento legittimo atto a prevenire il dissesto e a riequilibrare la situazione debitoria in pochi anni. Questa richiesta è rimasta inascoltata dal Ministero”. Ad intervenire così è Lorena Matta per la quale “Il dissesto finanziario non rappresenta affatto la rinascita del nostro comune, ma una misura di contenimento feroce atta a contrastare le incapacità amministrative, gli aspetti negativi. Limitazione della capacità di spesa, ovvero possibilità di spendere solo per le spese essenziali e con severe restrizioni su investimenti e opere pubbliche. Instabilità finanziaria, sarà difficile reperire nuovi finanziamenti e si ostacolerà la ripresa economica. Limitazione dell'autonomia finanziaria con obbligo di ottenere l'approvazione per ogni spesa dallo Stato. Tagli sulle risorse umane, Danni all'economia locale, impoverimento dei cittadini, la lista sarebbe lunga...”. Afferma ancora Lorena Matta: “l'amministrazione ha continuato a comunicare ai cittadini di essere in una fase di "pre-dissesto" alimentando una falsa illusione di controllo. Ad aggravare la situazione v'è l'incongruenza del revisore dei conti che suscita forti dubbi, specie sulle contrastanti posizioni espresse”.

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