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Carcere di Paola, la denuncia della Cisl: “Situazione al collasso, servono agenti e interventi urgenti”

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  • 3 ore fa
  • Tempo di lettura: 2 min

La Fns-Cisl lancia l’allarme sulla situazione al carcere di Paola: carenze di organico, turni massacranti e detenuti psichiatrici mettono a rischio la sicurezza della casa circondariale



Carcere Paola, sede in contrada Deuda


20 agosto 2025


PAOLA – La Federazione nazionale della sicurezza della Cisl (Fns-Cisl) lancia un nuovo allarme sul carcere di Paola, definendo la situazione “al collasso” a causa della grave carenza di personale e delle condizioni di lavoro insostenibili.

Secondo la nota diffusa dal sindacato, la casa circondariale di contrada Deuda vive una fase critica, aggravata da episodi di violenza, detenuti psichiatrici difficili da gestire e turni estenuanti per gli agenti in servizio.




I numeri della carenza di personale

Andrea Lombardo, coordinatore territoriale della Fns-Cisl, mette nero su bianco dati preoccupanti: mancano 29 agenti ed assistenti dalla pianta organica, a cui si sommano 5 unità in convalescenza, 4 assenti per infortunio e 9 in permesso secondo la Legge 151/2001. Una condizione che lascia in servizio poche unità costrette a coprire più turni contemporaneamente.

“Questi numeri – scrive Lombardo – sono pugnali che si abbattono sul personale penitenziario, che con infinito zelo cerca di sopperire a una situazione ormai insostenibile”.


Turni massacranti e operatori allo stremo

Il sindacato denuncia che un solo operatore si ritrova a gestire anche due sezioni detentive nei turni diurni, mentre la sera e la notte la responsabilità dell’intero istituto ricade su un solo agente, coadiuvato dal coordinatore della sorveglianza.

Le conseguenze sono gravi: riposi saltati anche per 15 giorni consecutivi, ferie interrotte da richiami in servizio e turni di oltre 12 ore.




Detenuti psichiatrici e rischi di aggressioni

La situazione si complica ulteriormente con la presenza di detenuti psichiatrici trasferiti a Paola da altri istituti calabresi e del Sud Italia, senza che la struttura sia attrezzata per gestirli.

“Proprio oggi un detenuto con problemi psichici ha tentato di aggredire un sovrintendente per futili motivi”, denuncia la Fns-Cisl. Una criticità che aumenta le tensioni e mette in pericolo sia gli agenti che i detenuti che cercano un percorso di riabilitazione.


La richiesta del sindacato

La Fns-Cisl definisce il carcere di Paola “una polveriera pronta ad esplodere”, invocando un’integrazione urgente del personale mancante e il trasferimento dei detenuti psichiatrici verso strutture idonee.

Il sindacato conferma lo stato di agitazione permanente e avverte: “In assenza di risposte immediate, concrete e tempestive, ci riserviamo ogni azione sindacale utile, comprese segnalazioni alle autorità giudiziarie”.


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