Buonvicino, sabotaggio alla rete idrica comunale. La sindaca denuncia 🖥
Buonvicino, sabotaggio alla rete idrica comunale. Coinvolte diverse frazioni

BUONVICINO – 10 lug. 23 - Una denuncia contro ignoti per sabotaggio della rete idrica. La sindaca di Buonvicino, Angelina Barbiero, in un video rivolto ai cittadini ha spiegato la situazione di disagio che ha coinvolto una vasta area del territorio comunale. «Abbiamo dovuto verificare – ha spiegato in un video la sindaca Barbiero - in questi giorni, che la maggior parte della rete idrica comunale nelle località Vizioso, Puma, San Basile, Visciglioso, Celle, Lago, Palazza, con diverse modalità, hanno subito atti di sabotaggio, che hanno comportato una serie di problemi. Quindi questi atti di sabotaggio hanno completamente deviato il flusso e in alcuni casi hanno determinato anche l'intorpidimento dell'acqua».
Buonvicino, sabotaggio alla rete idrica comunale. i controlli non rivelerebbero corpi estranei
Per quanto riguarda l'intorbidimento, non si ritiene che siano stati immessi liquidi estranei, ma più che altro, che sia stato determinato dalla “riapertura di una saracinesca” e quindi dalla “riammissione del flusso di acqua” nella rete. Tale situazione secondo quanto ha affermato la sindaca, non avrebbe nulla a che vedere con la contaminazione microbiologica dell'acqua, “perché la contaminazione micro microbiologica può essere presente, e di solito lo è, anche con acqua perfettamente limpida. Ha spiegato Barbiero: «Ovviamente sono in corso valutazioni sulla rete per escludere qualsiasi altra condizione che abbia potuto determinare l'intorpidimento, ma ad ora, vi posso assicurare, non ne sono state riscontrate.
Buonvicino, sabotaggio alla rete idrica comunale Le valutazioni
Possiamo ragionevolmente ritenere che non sia stata compromessa la potabilità dell'acqua. In ragione di quanto detto, informo la comunità che produrremo una denuncia contro ignoti per sabotaggio della rete idrica ed esprimiamo severa condanna per questi atti che ledono non tanto a noi, ma ledono seriamente le persone della nostra comunità».