Bovini vaganti a Verbicaro: ordinanza di abbattimento per pericolo incolumità pubblica
Aggiornamento: 8 apr
A Verbicaro, un'ordinanza del sindaco dispone l'abbattimento di una cinquantina di bovini vaganti che da tempo creano pericolo per la pubblica incolumità e danneggiano proprietà private e colture
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Verbicaro, 5 aprile 2024 - Una mandria di circa 50-80 bovini vaganti da tempo nelle zone montane di Verbicaro, in Calabria, ha creato non pochi problemi alla popolazione e alle attività agricole. Animali senza proprietario, privi di marchi auricolari e di sistemi di riconoscimento, che vagano indisturbati su strade e terreni comunali, danneggiando proprietà private e colture e creando pericolo per l'incolumità dei cittadini. Una presenza ingombrante, nelle zone montane di Verbicaro, quella dei bovini vaganti. Non proprio una questione delle cosiddette “mucche sacre”, perchè non c'è nessuno che ha “decretato” che gli animali debbano vagare senza meta e debbano essere intoccabili.
Il sindaco Francesco Silvestri, dopo aver sollecitato l'intervento della Prefettura e della Questura, ha emesso un'ordinanza che dispone la cattura e l'abbattimento dei bovini vaganti.
La situazione, come sottolinea il sindaco, si è cronicizzata e non è più sostenibile. I bovini, di grossa stazza, possono provocare incidenti stradali e mettere a rischio l'incolumità di pastori, agricoltori ed escursionisti. Inoltre, la loro presenza incontrollata rappresenta un rischio per la salute pubblica, in quanto non sono sottoposti alle profilassi di Stato e potrebbero trasmettere malattie ad altri animali e all'uomo.
L'abbattimento, si legge nell'ordinanza, si rende necessario per tutelare la pubblica incolumità e la salute pubblica. L'operazione sarà coordinata dalla Questura di Cosenza e coinvolgerà le forze di polizia e le forze armate. Le carcasse degli animali saranno sepolte in un terreno idoneo individuato dal Comune.
I particolari. La presenza di bovini vaganti, sul territorio comunale, è stata rilevata in zona sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale ricadente nel parco nazionale del Pollino. Sono privi di marchi auricolari e di sistemi di riconoscimento e, dunque, non riconducibili alla proprietà di alcuno, i quali, radunati in mandria per un numero che oscilla tra i 50 e 80 capi, invadono terreni comunali, di proprietà di privati cittadini e le carreggiate delle vie comunali. La situazione si è cronicizzata ed è divenuta costante la presenza ormai stanziali nel territorio comunale in maniera definitiva. Secondo il sindaco, il fenomeno” costituisce pericolo per l'incolumità pubblica, perchè gli animali, di grossa stazza, vagando incustoditi sulle strade e terreni comunali possono provocare incidenti stradali e costituire pericolo per l'incolumità dei cittadini che per motivi di lavoro ( pastori ed agricoltori) e/o di escursioni turistiche frequentano i luoghi; inoltre, arrecano grave danno alle proprietà pubbliche e private, in quanto essi, alla ricerca di alimenti, entrano nei terreni abbattendo le relative recinzioni e devastano le piante e le colture.
La presenza di un elevato numero di bovini di provenienza ignota e sprovvisti di marchi auricolari, non sottoposti alle profilassi di Stato ( Brucellosi, Turbercolisi e Leucosi) , potrebbe costituire un veicolo di malattie trasmissibili ad altri animali e allevamenti e, attraverso l'eventuale pratica illecita di macellazione clandestina, anche per all'uomo. Non è stato possibile riconoscere la titolarità dei bovini e, dunque, non è possibile rintracciare un proprietario al quale addebitare la responsabilità amministrativa e penale del pascolo abusivo”. Si legge inoltre: “I bovini, non riconducibili ad una specifica razza in purezza e vissuti in condizioni di selvaticità, hanno subito un mutamento delle caratteristiche comportamentali che si manifesta in atteggiamenti aggressivi nei confronti dell'uomo e ne determina l'oggettiva difficoltà alla cattura”.
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