Belvedere, omicidio: i carabinieri portano via un pezzo di inferriata dall'abitazione di Dimova
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Belvedere, omicidio: i carabinieri portano via un pezzo di inferriata dall'abitazione di Dimova

Aggiornamento: 12 set 2020

Ieri, l'autopsia ha rivelato il decesso per asfissia. Resta la gravità della ferita alla testa provocata con una bottiglia di whisky


Belvedere Marittimo, omicidio
Belvedere, la casa dell'omicidio Dimova

BELVEDERE MARITTIMO – Il cerchio si stringe, gli elementi raccolti cominciano a prendere forma. Si lavora a pieno ritmo per risolvere l'enigma della morte violenta di Aneliya Dimova, la 55enne di origine bulgara, trovata morta nella sua abitazione con il cranio fracassato e con un fazzoletto al collo. I carabinieri della locale compagnia, coordinati dal capitano Andrea Massari, lavorano senza sosta con il valido supporto del reparto scientifico del Ris di Messina che anche ieri ha continuato ad operare nell'abitazione di Largo Crocifisso, nel centro storico di Belvedere Marittimo.

ESAMI SULL'INFERRIATA

E sono stati proprio i Ris a tagliare una parte dell'inferriata posta sul balcone dell'abitazione. L'obiettivo è quello di recuperare quante più informazioni possibili, con molta probabilità si cercano e forse si sono trovate impronte. Qualcuno è passato dall'altra parte per entrare nella casa, e questo forse è stato accertato perchè uno degli amici, quando la vittima non rispondeva al telefono è salito proprio da quel balcone. Una volta all'interno della casa ha fatto la macabra scoperta del cadavere. Chissà se la scientifica dell'Arma stia valutando anche l'ipotesi di cercare altre impronte, utilizzare per calarsi dal balcone nel piano terra.



L'AUTOPSIA

Ieri nella sala mortuaria dell'ospedale civile di Cetraro si è svolta l'autopsia sul corpo di Aneliya Dimora. Il cadavere è stato trasportato in ospedale sin dalla giornata di domenica. Per l'esame era presente il dottor Mirko Massimilla, incaricato dalla Procura di Paola, diretta dal procuratore capo Pierpaolo Bruni. Il decesso, secondo una prima ipotesi, sarebbe avvenuto per strangolamento. Ma anche il colpo inferto al capo, quasi certamente con la bottiglia di whisky, trovata sul luogo del delitto dagli investigatori. Tracce che certamente possono riportare all'assassino. La lesione cranica è risultata evidente sin dalla prima ispezione cadaverica, ma non si è mai esclusa l'ipotesi dello strangolamento, visto che la vittima è stata trovata sul letto con un fazzoletto sul viso.

LE INDAGINI

Ovviamente sull'andamento dell'attività investigativa le bocche dei carabinieri e del sostituto procuratore Rossana Esposito restano cucite. L'abitazione del centro storico è presidiata e nessuno può avvicinarsi al luogo del delitto. All'interno delle stanze i rilievi riguardano ogni oggetto, ogni luogo. Pare che siano state rinvenute anche tracce di liquido seminale, anche se verrebbe esclusa l'ipotesi della violenza sessuale. In questo caso bisognerà attendere l'esito degli esami effettuati per poter avere certezze e per poter escludere eventuali ipotesi. A quanto pare, insomma, nella casa degli orrori sarebbero state trovate molte tracce utili agli investigatori che probabilmente si sono fatti già un'idea ben precisa su diversi particolari. Altri elementi, come abbiamo anticipato, vengono dall'esame accurato del telefono cellulare che è stato posto sotto sequestro. Gran parte dell'evento delittuoso, comunque, si sarebbe svolto nella camera da letto dell'abitazione. Ed è lì che il gruppo di amici, con i quali era in programma una scampagnata per la mattinata di domenica, si è recato domenica mattina visto che la vittima non rispondeva al telefono cellulare. Una volta sul posto, uno degli amici è riuscito ad introdursi all'interno dell'abitazione scavalcando il balcone e raggiungendo la stanza da letto dove giaceva il corpo della bulgara in una pozza di sangue.

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