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Belvedere, armi in casa: il tribunale di Catanzaro si riserva la decisione sulla scarcerazione

Aggiornamento: 13 ott 2020

E' il padre dell'indagato per l'omicidio Dimova a Belvedere Marittimo. Il ritrovamento di armi non ha nulla a che vedere con le indagini per il delitto, ma è avvenuto durante una perquisizione disposta dalla Procura di Paola

BELVEDERE – 7 ott. 20 - Il tribunale del Riesame di Catanzaro si è riservato di decidere sulla richiesta di una misura meno restrittiva per il padre del presunto assassino della bulgara Dimova. Una vicenda che, come è noto, non ha nulla a che vedere con il fatto di sangue. Ma le armi sono state ritrovate contestualmente ad una perquisizione disposta nell'abitazione proprio in seguito all'omicidio della 55enne bulgara. L'uomo, 66 anni, è assistito dall'avvocato Alberto Grimaldi. Per l'indagato è stato presentato ricorso relativo alla misura della custodia cautelare in carcere disposta dal Gip di Paola. Il 66enne è accusato di detenzione illegale di armi. Al momento dell'arrivo dei carabinieri, con la scusa di dover cambiare una maglia, l'uomo avrebbe cercato di uscire dalla finestra. Sorpreso dai carabinieri, nel borsello è stata ritrovata una pistola 98FS, con matricola abrasa, con 30 cartucce 9x21 custodite all’interno di due caricatori. Sempre nella camera da letto dell’uomo, sono state trovate 10 cartucce per fucile. E nel bagagliaio dell’autovettura in uso all’uomo, è stato rinvenuto un fucile doppietta calibro 16.

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