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Aviosuperficie: la proposta del movimento "pensiamo a Scalea"

Una proposta del movimento per cercare di comporre la vertenza fra Comune e gestore



SCALEA – 3 giu. 23 - Il movimento politico “Pensiamo a Scalea”, presieduto da Ivan De Luca, e con segretario Achille Tenuta, ha presentato una propria proposta per la gestione dell'aviosuperficie di Scalea: “al fine di evitare ulteriori e pericolosi disservizi – si legge - che inevitabilmente deriverebbero dall'interruzione di tutte le attività, che attualmente vengono assicurate dalla società che la gestisce di fatto da oltre 15 anni”. Al comune e all'attuale gestore, “Pensiamo a Scalea”, propone di comporre la vertenza nei seguenti modi e termini di massima: “Il comune concede l'uso dell'intera struttura, compresa l'area di mq 2200, su cui insistono la pompa del carburante e l’hangar, all'attuale gestore, alle condizioni in parte già indicate nella convenzione del 2006 con i necessari aggiornamenti e modifiche, autorizzando fin d'ora un’eventuale sub-concessione in favore della stessa. Il gestore assume tutti gli obblighi già individuati nel 2006 con le ulteriori aggiunte e modifiche ritenute opportune.



Il gestore, inoltre, si obbliga a pagare al Comune un canone mensile di 3000 euro; a pagare quanto accreditato dal Comune ed esposto nell'istanza di ammissione al passivo al fallimento della società concessionaria dell'aria di mq 2200, su cui insistono la pompa del carburante e l’hangar; a richiedere ed ottenere dagli organi fallimentari la disponibilità di tale area di mq. 2200; al rilascio e consegna dell'intera struttura, nei modi e termini di legge, alla società che si aggiudicherà la gara, entro due mesi dalla richiesta, senza pretendere alcunché a nessun titolo, ragione o azione, nei confronti del Comune e di chicchessia”. Come è noto, dal 7 marzo scorso l'aviosuperficie non può più essere utilizzata per l’atterraggio dei voli privati, avendone il Comune di Scalea chiesto il rilascio con conseguente decadenza del gestore. Ma soprattutto ricorda il movimento “Pensiamo a Scalea”: “tra Comune e gestore è in atto un duro contrasto, che rischia di sfociare in un lungo e costoso contenzioso, con possibili paralisi ed abbandono dell'intera area e di tutte le strutture negli anni ivi realizzate”.





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