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"Amici in comune": non luogo a procedere o rinvio a giudizio? Decisione attesa per il 25 gennaio

Ieri si è svolta l'udienza preliminare del procedimento scaturito dall'operazione della Guardia di finanza "Amici in comune”



PRAIA A MARE – 21 dic. 21 - Sono attese per il prossimo 25 gennaio 2022 le decisioni del giudice per le udienze preliminari in riferimento all'operazione della Guardia di finanza denominata “Amici in comune”. Nel pomeriggio, dopo la camera di consiglio, il giudice deciderà tra un eventuale “Non luogo a procedere”, perchè il fatto non sussiste, o un eventuale rinvio a giudizio degli indagati. Ieri, sono state discusse le posizioni di alcuni indagati. Restano da affrontare ancora le posizioni del responsabile tecnico Giovanni Antonio Argirò, assistito dall'avvocato Norina Scorza, e del sindaco Antonio Praticò, assistito dagli avvocati Roberto Le Pera e Francesco Cristiani. I legali difensori di alcuni indagati hanno chiesto al giudice Federica Altamura la revoca delle misure interdittive per i rispettivi assistiti.


Il Gup si è riservato di decidere nei termini previsti. Sono in tutto undici gli indagati ai quali sono contestati a vario titolo i capi di imputazione provvisoria che fanno riferimento a reati quali: turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, rivelazione di segreto d’ufficio e falso ideologico in atto pubblico. L'operazione della Guardia di finanza della tenenza di Scalea è terminata lo scorso 13 maggio e in quella occasione erano state disposte dal Gip del Tribunale di Paola, Rosamaria Mesiti, diverse misure cautelari, nell’ambito delle indagini dirette dal Procuratore della Repubblica di Paola, Pierpaolo Bruni. L’attività investigativa condotta dalle Fiamme Gialle ha individuato, attraverso attività di captazione telefonica ed ambientale e l’analisi della documentazione acquisita, numerose presunte condotte collusive che sarebbero state poste in essere dai pubblici funzionari indagati, di volta in volta in concorso con diversi imprenditori e professionisti economici interessati ad ottenere l'aggiudicazione di contratti di appalto.


All'attenzione dell'autorità giudiziaria sono finite nove procedure di gara, relative al periodo che va dal 2019 al 2021, e sono consistite in presunte collusioni, “con la reiterazione di similare modus operandi, atte a determinare il contenuto del bando di gara, prima ancora della sua pubblicazione, con il futuro aggiudicatario compiacente, oppure, nell’ambito di procedure di gara negoziate, attraverso condotte manipolatorie, chiedendo al futuro aggiudicatario i nominativi di altri professionisti compiacenti da invitare alla gara”. L'attenzione è stata posta sulle procedure relative al trasporto scolastico, alla concessione d'uso dell'impianto sportivo, alla direzione lavori e progettazione esecutiva per l'adeguamento sismico di due edifici scolastici, un concorso pubblico per l'assunzione a tempo indeterminato di un operaio specializzato.



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