"Amici in comune": il filone di indagini della Procura di Paola. VIDEO
PRAIA A MARE – 14 mag. 21 - La Procura della Repubblica di Paola, con a capo il procuratore Pierpaolo Bruni, continua nel recupero di un filo sottile che sembra unire gli affari alla politica delle amministrazioni comunali. E, chi non prosegue sulla retta via viene smascherato, è già accaduto in passato con sentenze ormai congelate. Sono già diverse, infatti, le operazioni compiute dalla Procura paolana sul Tirreno cosentino e quella di ieri mattina attende ancora conferme giudiziarie. Le ipotesi di accusa, però, sembrano essere gravi. Lo ha confermato il procuratore Pierpaolo Bruni che ieri, in una conferenza stampa, ha rimesso insieme i tasselli che si basano anche una vasta attività di intercettazione curata con il contributo del sostituto procuratore di Paola, Maria Francesca Cerchiara.
L'attività è stata portata a termine, negli anni, dai finanzieri della Tenenza di Scalea, coordinati dal tenente Francesca Esposito, con il contributo dei finanzieri della regione Calabria, comandati dal generale Guido Mario Geremia, e con le fiamme gialle provinciali che rispondono alle indicazioni investigative del comandante provinciale di Cosenza, colonnello Danilo Nastasi. Il Tirreno è picchettato da una serie di attività delle forze dell'ordine e c'è un filone che appare come una storia con più episodi: “Appalto amico”; “Affari di famiglia” e adesso “Amici in comune”. Così è stata chiamata l'operazione di ieri che, se confermata, dovrebbe rendere bene l'idea della gestione degli affari che si sarebbe dovuta concludere proprio con gli “Amici in comune”. I principali indagati, attualmente agli arresti domiciliari, sono personaggi navigati nell'ambito della pubblica amministrazione. Il sindaco di Praia a Mare, Antonio Praticò, 80 anni, più della metà trascorsi all'interno di quella casa comunale stretta tra via Roma ed il viale Luigi Giugni; il dirigente dell'Ufficio tecnico, Giovanni Argirò, 61 anni, responsabile della centrale unica di committenza dei comuni di Praia a Mare, Diamante e Belvedere Marittimo.
Due figure che ben conoscono i meccanismi della pubblica amministrazione. E, in effetti, la notizia del blitz della Guardia di finanza, giunto inaspettato, ha provocato stupore, soprattutto in chi ben conosce i due principali indagati. Altre eventuali certezze dovranno trovare conferma a carico di Rosa Grisolia, 61 anni, di Praia a Mare, altro “pilastro” della struttura comunale. Per lei è stata applicata la misura interdittiva della sospensione per un anno dal pubblico ufficio. Rosa Grisolia è responsabile dell'Area amministrazione generale del comune di Praia a Mare. Poi ci sono imprenditori, e un sindaco, che è anche un tecnico: l'ingegnere Pasquale Lamboglia, 60 anni di Tortora, fino a qualche mese fa primo cittadino nella vicinissima Tortora ed ora consigliere d'opposizione. Per lui, come per gli altri sette indagati, la Procura ha emesso misure interdittive del divieto temporaneo a contrarre con la Pubblica amministrazione per 12 mesi. Oltre a Lamboglia ci sono: Stefano De Rosa, 46 anni, e Giorgio De Rosa, 50 anni, imprenditori di Praia a Mare; Domenico Rocco, 47 anni, titolare di una ditta di pullman, di Praia a Mare; Antonio Masturzio, 48 anni, di Salerno; Ernesto Lupinacci, 56 anni, di Cosenza; Nicola Gabriele, 61 anni, di Maratea; Giovanni Condicelli, 62 anni, di Sapri; Il Gip, Rosamaria Mesiti, ha anche rigettato la richiesta di misure cautelari nei confronti di altre tre persone.
LO SCUOLABUS CHE NON DOVEVA PASSARE DALLA LACCATA
PRAIA A MARE – La cittadina dell'alto Tirreno cosentino è stata svegliata alle prime ore del mattino dal via vai frenetico delle auto delle Fiamme gialle. Sono state eseguite perquisizioni sia in varie zone della Calabria che in Campania, in abitazioni, in uffici pubblici, al comune di Praia a Mare, e nelle sedi operative di lavoro degli imprenditori. A vario titolo sono contestati i reati di turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, rivelazione di segreto d’ufficio e falso ideologico in atto pubblico. L’attività investigativa condotta dalle Fiamme Gialle ha permesso di accertare, attraverso attività di captazione telefonica ed ambientale e l’analisi della documentazione acquisita, plurime condotte ritenute “collusive”, poste in essere dai pubblici funzionari indagati, di volta in volta in concorso con diversi imprenditori e professionisti economici interessati ad ottenere la aggiudicazione di contratti di appalto. Sono almeno nove le principali procedure di gara sulle quali la procura paolana intende fare chiarezza.
Ad agosto del 2019, Giovanni Antonio Argirò nella qualità di responsabile della Centrale unica di Committenza dei Comuni di Praia a Mare, Diamante e Belvedere Marittimo, nonché, di presidente della commissione di gara; Rosa Grisolia, responsabile dell'area amministrazione generale del Comune di Praia a Mare, e responsabile unico del procedimento; Domenico Rocco rappresentante legale di una società di bus sono stati captati all'interno dell'ufficio lavori pubblici del Comune di Praia a Mare in merito alla determinazione del contenuto del bando, ancora da pubblicare, relativo all'affidamento del servizio trasporto scolastico per gli alunni delle scuole: primaria e secondaria di primo grado, per gli anni scolastici 2019 al 2022.
La particolarità emersa dall'indagine sta nel fatto, è stato raccontato in conferenza stampa, che, sarebbe stato concordato il contenuto del bando. Si doveva eliminare, dal percorso del bus dedicato al servizio scolastico, la scuola elementare di località Laccata, inizialmente prevista nel capitolato speciale di appalto. Gli alunni di quella zona dovevano “restare a piedi” in quanto la tratta non sarebbe stata gradita al responsabile della ditta, “perché allocata in zona extra-urbana e, quindi, maggiormente dispendiosa”. Secondo le ipotesi di accusa sarebbe stata modificata la tratta e quindi sarebbe stata turbata la gara relativa all'affidamento del servizio trasporto scolastico per gli alunni, per un importo pari a 95.017,14 euro. La Gara risulta successivamente aggiudicata definitivamente alla società il 17 dicembre 2019. Le condotte turbative, secondo le ipotesi, avrebbero riguardato, a vario titolo, ben nove procedure di gara, relative al periodo 2019/2021. Si ipotizzano, collusioni, atte a determinare il contenuto del bando di gara, prima ancora della sua pubblicazione, con il futuro aggiudicatario compiacente, oppure, nell’ambito di procedure di gara negoziate, attraverso condotte manipolatorie, chiedendo al futuro aggiudicatario i nominativi di altri professionisti compiacenti da invitare alla gara.
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