Accoltellamento di Capodanno a Belvedere: resta in carcere il giovane di Cetraro
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Accoltellamento di Capodanno a Belvedere: resta in carcere il giovane di Cetraro

Aggiornamento: 30 gen

Resta in carcere il giovane di 18 anni di Cetraro indagato per l'accoltellamento avvenuto nella notte di Capodanno a Belvedere Marittimo


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Resta in carcere il giovane di 18 anni di Cetraro indagato per l'accoltellamento avvenuto nella notte di Capodanno a Belvedere Marittimo

CETRARO – 25 gen. 24 - Secondo il parere del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Paola non sussisterebbero, al momento, le condizioni per una misura cautelare meno afflittiva per il giovane cetrarese Andrea Andreoli: resta in carcere il giovane di 18 anni di Cetraro indagato per l'accoltellamento avvenuto nella notte di Capodanno a Belvedere Marittimo. Il 18enne è difeso dagli avvocati Giuseppe Bruno e Armando Sabato, ed è accusato di tentato omicidio aggravato. La vicenda, come è noto, ha fatto molto scalpore nella fascia del Tirreno cosentino. La lite fra Andreoli ed un altro giovane colpito da diversi fendenti con un'arma da taglio è avvenuta nella notte di Capodanno.


Eppure il giovane di Cetraro, conosciuto con il soprannome di “Berlusconi” avrebbe anche risposto alle domande del Gip in sede di interrogatorio fornendo vari particolari di quella triste notte di inizio d'anno e raccontando una propria versione dei fatti. In qualche modo, durante l'interrogatorio di garanzia, da quanto si è appreso, avrebbe anche ammesso le proprie responsabilità sulla lite e sull'accoltellamento, ma avrebbe anche raccontato di aver reagito in quel modo perchè sarebbe stato accerchiato da altre persone. Per il giudice, evidentemente, continuano a sussistere le condizioni di pericolosità, per cui sarebbe opportuno mantenere la misura cautelare.

 
 

Le indagini come è noto sono state avviate già all'alba di Capodanno, i carabinieri della compagnia di Scalea, del nucleo operativo e radiomobile, coordinati sul posto dal capitano Giuseppe Regina ed anche dal comandante di compagnia, Andrea D'Angelo, hanno sentito sin da subito diversi testimoni effettuando una ricostruzione dei fatti meticolosa. Tant'è che alcune testimonianze si sarebbero rivelate generiche e, quindi, di scarso interesse investigativo, mentre altre avrebbero contribuito a rendere una ricostruzione di ciò che sarebbe accaduto all'esterno della discoteca di Belvedere Marittimo.


“Fondamentali per la ricostruzione di quanto accaduto e per l’identificazione dell’autore del reato . si legge però - sono state le testimonianze delle persone che hanno assistito ai fatti. Inizialmente le dichiarazioni rese da molti dei soggetti escussi si sono rivelate generiche, alcune ritenute anche inattendibili e reticenti, molto probabilmente per il timore di eventuali ritorsioni. Ma, scavando, i carabinieri sono giunti ad una ricostruzione che al momento ha portato all'arresto del 18enne”.


 
 

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