Vaccinazioni: Calabria fanalino di coda. Scuola: immobilismo totale
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Vaccinazioni: Calabria fanalino di coda. Scuola: immobilismo totale

Aggiornamento: 12 gen 2021

Somministrate solo 3000 dosi su 25mila. e a Scuola, tutto fermo durante le vacanze di Natale. Nessun tipo di programmazione



La Calabria fanalino di coda per la somministrazione dei vaccini. La gestione commissariale no ha risolto alcun problema e si naviga a vista. Un po' come accade nella scuola.



LA SCUOLA

I calabresi si sarebbero aspettati che nel lungo periodo di vacanze di Natale la Regione Calabria e le Province, dove competenti, avessero lavorato intensamente per organizzare i trasporti, vero tallone d'Achille, del sistema scuola. I calabresi si sarebbero aspettati di trovare una Regione efficiente che avesse riorganizzato il mondo scolastico per favorire il rientro in presenza. Invece no. Niente di tutto questo. Anche chi governa ha perso tempo a festeggiare lasciando ancora indietro la Calabria e fissando addirittura il rientro per gli istituti superiori al 31 gennaio. Magari perdendo tempo anche durante i prossimi giorni per arrivare alle prossime date di scadenza con la stessa situazione di partenza.

LE VACCINAZIONI

Il quadro reso questa mattina in una intervista a “Buongiorno Regione” di Rai 3 Calabria è preoccupante. Gli interventi di Eugenio Corcioni presidente dell'Ordine dei medici di Cosenza, e di Rubens Curia, medico infettivologo già direttore generale del dipartimento della Salute della Regione, forniscono il quadro di una situazione complessa dalla quale sembra difficile venir fuori. La Calabria, è stato riferito durante il collegamento di Rai 3 Calabria, è al penultimo posto, con 3091 somministrazioni su 25.630 dosi consegnate, si attesta al 15,3%, con media del 46,2%.

Eugenio Corcioni ha smentito le voci di queste ultime ore: «Non c'è voglia di boicottare – ha detto - siamo assolutamente impegnati nella campagna di vaccinazione, unico mezzo che abbiamo per risolvere la situazione». E Ruben Curia ha espresso preoccupazione per la partenza a rilento: «Perché la prima fase della vaccinazione degli operatori sanitari è quella più semplice. Tra pubblico e privato ci sono 25mila operatori. Il problema è invece la vaccinazione della popolazione in generale. In Calabria ci sono 445000 ultra 65enni da vaccinare. C'è un notevole ritardo. Era necessario predisporre un piano regionale vaccinale. Per stabilire i compiti, il numero degli operatori, i centri vaccinali della popolazione che altre regioni hanno istituito con un bacino da 20mila a 100mila abitanti. Tempi, turni di lavoro. Stiamo assistendo ad un fai da te dei bravissimi operatori sanitari. Ogni minuto che noi perdiamo è una rincorsa al virus». E, infine, Eugenio Corcioni: «Abbiamo assolutamente bisogno di un governo attento della cosa pubblica e della sanità. Ci auguriamo che la squadra del nuovo commissario si dipani rapidamente. C'è da nominare i commissari generali, i sub commissari, la squadra di contorno. Non è tollerabile che ci sia uno stand-by che dura da una vita. Vediamo un blocco di tutto, dove si fanno delle scelte occasionali che condizioneranno la gestione del risanamento che dovrà esserci».

LA REGIONE

Il presidente della Regione dalla parte del capo della Sanità dopo la polemica degli Ordini professionali: «Spiacevole incidente tra persone perbene»

«Prendo atto con dispiacere della polemica avviata dai presidenti degli Ordini dei medici della Calabria contro il commissario ad acta della Sanità regionale, Guido Longo, in merito a una sua recente dichiarazione sulla campagna di vaccinazione. Per quel che mi riguarda – ha dichiarato Spirlì - sono al suo fianco: incontro il commissario ogni giorno e posso dire che, fin dal suo insediamento, ha messo in atto un’accanita difesa dei medici e di tutto il personale sanitario calabrese. Questo piccolo incidente è una delle tante prove di come, durante un’intervista, si possa fraintendere un buon proposito e trasformarlo in una accusa inesistente. Avrò modo di incontrare il commissario e di chiarire quello che appare come uno spiacevole incidente tra persone perbene che hanno a cuore la tutela della salute della gente di Calabria».

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