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Unione delle parrocchie a Scalea: il Vescovo Rega rassicura i fedeli

  • Immagine del redattore: miocomune.tv
    miocomune.tv
  • 30 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

Unione delle parrocchie a Scalea, il Vescovo Monsignor Stefano Rega chiarisce: «Nessuna chiesa chiuderà, anzi vogliamo valorizzare e unire le comunità di Santa Maria d’Episcopio e San Nicola di Platea»


Monsignor Stefano Rega e l'unione delle parrocchie a Scalea

Scalea, è bastato un annuncio per far nascere domande e preoccupazioni tra i fedeli sull'unione delle parrocchie; sulla questione chiarisce il Vescovo Monsignor Stefano Rega. Domani, 31 ottobre alle ore 18.00, i parroci don Franco Laurito e don Giacomo Benvenuto inizieranno a reggere insieme le comunità di Santa Maria d’Episcopio e San Nicola di Platea. Un provvedimento che, a prima vista, aveva fatto temere la possibile chiusura della chiesa dedicata alla Madonna del Monte Carmelo, patrona di Scalea. Ma il vescovo della diocesi di Scalea-San Marco Argentano, monsignor Stefano Rega, ha voluto fugare ogni dubbio, spiegando le motivazioni di questa decisione.





«Camminare insieme»: il significato dell’unione pastorale

«È un’esigenza che nasce già molti anni fa – ricorda il vescovo Rega – ai tempi del sinodo voluto da monsignor Augusto Lauro, che auspicava l’unificazione pastorale delle parrocchie dello stesso Comune. L’obiettivo è camminare insieme, come ci chiede oggi la Chiesa universale».

La decisione di affidare “in solidum” la cura pastorale delle due comunità è quindi parte di un percorso di collaborazione e di condivisione, non di accorpamento amministrativo o chiusura.



Nessuna chiesa sarà chiusa: «Anzi, vogliamo rafforzare le comunità»

Monsignor Rega è chiaro: «Non c’è alcuna intenzione di chiudere la parrocchia di Santa Maria d’Episcopio. Al contrario, vogliamo valorizzare e sostenere entrambe le comunità. Due sacerdoti che lavorano insieme potranno aiutarsi reciprocamente e dare nuova linfa alle attività pastorali».


Catechismo, consigli e momenti comuni per “fare comunità”

Il vescovo spiega che l’unione sarà anche pratica: «Alcuni momenti, come il catechismo, i consigli pastorali e le celebrazioni comuni, potranno essere condivisi. Il territorio è vicino e questo permetterà di creare una realtà più viva e coesa, superando le piccole isole per dare forza all’intera comunità ecclesiale».



Un messaggio di serenità ai fedeli di Scalea

Con parole affettuose, Rega conclude: «Sono cittadino onorario di Scalea e ho un legame profondo con la Madonna del Monte Carmelo. Dico ai fedeli di restare sereni: nessuna chiesa sarà chiusa. Anzi, vogliamo aprire, accogliere, creare unità e camminare insieme. Questo è il vero spirito della Chiesa».


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