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Scalea: "Katarion": a Pasquale Napoli revocata ogni misura restrittiva

Operazione Katarion a Scalea, all'indagato Pasquale Napoli, revocata ogni misura restrittiva, accolte le richieste dell'avvocato di fiducia Antonio Crusco


Operazione Katarion a Scalea, all'indagato Pasquale Napoli, revocata ogni misura restrittiva, accolte le richieste dell'avvocato di fiducia Antonio Crusco
L'avvocato difensore, Antonio Crusco

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Scalea, 6 marzo 2024 – Revocata ogni misura all'indagato nell'operazione denominata “Katarion”, Pasquale Napoli, di Scalea. Il Tribunale di Paola, riunito in composizione collegiale, ha accolto la tesi dell’avvocato penalista Antonio Crusco disponendo la revoca di ogni misura a Pasquale Napoli, 60 anni, di Scalea. L'indagato, era inizialmente detenuto presso la casa circondariale di Cosenza in alta sicurezza in esecuzione della ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Catanzaro ed eseguita lo scorso 11 marzo del 2021.


Le accuse

Nella particolare indagine, risulta essere accusato di far parte di una associazione finalizzata alla cessione di sostanze stupefacenti, con ramificazioni nel territorio di Scalea, Diamante, Cetraro Buonvicino, Santa Maria del Cedro, Guardia Piemontese, Acquappesa ed altra località della provincia cosentina, con riscontri anche nel reggino, nel territorio di Siderno. Secondo quanto è emerso dalla tesi accusatoria, Napoli avrebbe commesso un episodio di estorsione, con la contestazione delle aggravanti dell'agevolazione e del metodo mafioso. Il sessantenne è stato tratto in arresto e tradotto in carcere nella nota operazione denominata operazione Katarion del 10 marzo 2021 che vede coinvolte numerose persone, con diversi capi di imputazione contestati a vario titolo.


L'operazione Katarion

All'epoca dei fatti era stato spiegato che l’operazione Katarion, derivava dal nome ebraico con il quale veniva indicato il promontorio cetrarese. A dare il via all'attività investigativa era stata la denuncia di una nonna preoccupata per il nipote tossicodipendente e anche pusher finito nella rete tesa dalle forze dell'ordine.

L'iter è poi proseguito con il rinvio a giudizio di 44 imputati accusati a vario di titolo di associazione a delinquere, estorsione con metodo ed agevolazione mafiosa, cessione di sostanza stupefacente; imputati che hanno scelto le diverse formule per il giudizio. L'attività investigativa era stata svolta dai carabinieri dell’aliquota operativa del Norm di Scalea coordinata e dai carabinieri dell’aliquota operativa della compagnia di Paola, coordinate dagli ufficiali dell'epoca posti al comando delle due compagnie confinanti.

In particolare, secondo la impostazione accusatoria, le investigazioni avrebbe consentito di accertare la sussistenza e l'operatività di una organizzazione operante nell’alto Tirreno cosentino.


I processi

Alcuni degli indagati sono stati assolti già in sede di udienza preliminare dalla accusa di far parte della associazione. Altri imputati, hanno scelto la strada del giudizio ordinario, pendente dinanzi al Tribunale di Paola in composizione collegiale; e tra questi c'era anche Pasquale Pasquale; altri ancora hanno scelto il rito abbreviato. Il Tribunale di Paola, in accoglimento della tesi dell’avvocato penalista Antonio Crusco, collegata alle indagini difensive, aveva disposto il 23 dicembre 2022, la scarcerazione di Pasquale Napoli, sostituendo la misura custodiale del carcere con quella degli arresti domiciliari, eseguita a Melicucco, in Provincia di Reggio Calabria. Poi, il 1 dicembre 2023, la misura degli arresti domiciliari è stat sostituita dal Tribunale di Paola con due misure e cioè quella dell’obbligo di dimora in Melicucco e quella dell’obbligo di presentazione ai carabinieri dello stesso centro. Ieri, il Tribunale di Paola in composizione collegiale ha disposto la revoca di entrambe le misure accogliendo la tesi del difensore Antonio Crusco e Pasquale Napoli è tornato in libertà.


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