Scalea bollette pazze: si prepara il contenzioso
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Scalea bollette pazze: si prepara il contenzioso

Il gruppo di opposizione "Per Scalea”, pronto a dar battaglia: “Atti illegittimi”


SCALEA – 22 gen. 21 - La questione tributi, da diversi giorni, è argomento di discussione in città. Il vertiginoso aumento delle bollette inviate ai cittadini stanno provocando diverse reazioni. C'è chi ha visto la bolletta più che raddoppiata, rispetto allo scorso anno anche superiore ai mille euro; c'è chi, a fronte di un consumo di soli nove metri cubi di acqua si trova a pagare più di 340 euro. Anche diversi proprietari di seconde case, utilizzate, quindi per pochi giorni all'anno, lamentano il raddoppio delle cifre, rispetto all'anno precedente. Sulla questione è intervenuto nuovamente il gruppo di opposizione di “Per Scalea”, con capogruppo Angelo Paravati, che lamenta un aumento ritenuto “illegittimo e dannoso”.

Scrive il gruppo “Per Scalea”, con Angelo Paravati, Raffaele D'Anna, Francesco Silvestri e Giovanna Versace: “Le prime notifiche delle imposte comunali per il servizio idrico integrato hanno posto gli utenti di fronte ad un record di aumenti, tributi portati ai massimi storici, ben oltre quanto già stabilito dai vari commissari in periodi in cui tutto si giustificava col timore del dissesto, poi rivelatosi insussistente. Nonostante lo scampato dissesto, nonostante le imposte fossero già ai massimi, l’attuale amministrazione, nel mese di novembre, con delibere di giunta n. 17 e n.19, ha stabilito gravosi aumenti sia per il servizio idrico integrato che per la Tari, e, come se non bastasse, tali aumenti sono stati applicati con efficacia retroattiva a tutto il 2020, con la pratica conseguenza che dopo meno di un mese sono partite richieste di pagamento per l’intero anno 2020 ma con tariffe soggette ai notevoli aumenti dell'ultima ora, applicate addirittura prima che scadesse il termine del 31 gennaio per comunicare le letture dei contatori. Ne è derivato uno sgomento diffuso ed acceso da parte dei cittadini, sia rispetto all'entità delle somme richieste per un servizio essenziale, sia in considerazione delle notevoli differenze con quanto pagato negli anni precedenti”. La situazione è esplosiva e, per alcuni cittadini, la cifra ritrovata in bolletta si presenta proibitiva anche in considerazione dell'anno appena concluso.



SI PREPARA IL CONTENZIOSO

La richiesta dei consiglieri di opposizione è di rivedere le tariffe revocando o annullando gli atti. “Di fronte a questa situazione ed alla inevitabile insorgenza di un contenzioso enorme che sembra già in via di preparazione ad opera di singoli utenti e di comitati di cittadini, in considerazione del danno che potrebbe derivarne all'ente ma, soprattutto, del danno immediato che si produce ai cittadini in difficoltà per il pagamento – scrive Per Scalea - riteniamo che l’Amministrazione debba procedere ad una rivalutazione dell’intera vicenda ed alla revoca o all’annullamento in autotutela degli atti che hanno determinato gli eccessivi aumenti delle imposte per l’anno 2020, sia in relazione all'aumento in sé, sia nella parte in cui la pretesa delle maggiori somme è applicata con efficacia retroattiva, richiesta che, per quanto detto, ci appare illegittima e comunque ingiusta”.

DISAGI PER I BALNEARI

Evidenziano i consiglieri d'opposizione che: “Particolare disagio è stato manifestato anche dal Consorzio dei balneari, i cui componenti risultano notevolmente colpiti dalle nuove tariffe, paradossalmente all'indomani di quella che per loro è stata la stagione peggiore degli ultimi decenni. Allo sgomento – scrive “Per Scalea” - è seguita l’indignazione, soprattutto in considerazione dei primi approfondimenti degli atti di aumento che, secondo avvocati e specialisti della materia sentiti da cittadini e comitati di cittadini, sarebbero del tutto illegittimi, soprattutto nella parte in cui gli aumenti sono applicati con efficacia retroattiva sulla base di delibere adottate dalla sola Giunta ed oltre i termini previsti dalla legge”.

ATTI ILLEGITTIMI

Il gruppo di opposizione sostiene tale tesi e afferma: “Per far sì che le variazioni in aumento dei tributi comunali possano avere efficacia retrodatata all’inizio dell’anno di adozione è necessario che le stesse siano deliberate entro i termini di approvazione del bilancio di previsione e che siano allegate a quest’ultimo. Ora, considerato che i termini di approvazione del bilancio di previsione 2020-2022 scadevano il 31/10/2020, era necessario che la giunta deliberasse le variazioni tariffarie entro tale data e che entro i medesimi termini fosse proposta al consiglio la relativa variazione di bilancio, considerato che il bilancio di previsione era stato già approvato dal commissario prefettizio nel mese di settembre. Ebbene, non solo le delibere di giunta sono state adottare nel mese di novembre e, quindi, oltre i termini di legge, ma non è stata sottoposta al vaglio del consiglio neppure la conseguente e necessaria variazione al bilancio di previsione”.



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