Scalea, accusato di aver tenuto chiuse in casa, per alcune ore, due donne: in libertà l'indagato
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Scalea, accusato di aver tenuto chiuse in casa, per alcune ore, due donne: in libertà l'indagato

Il tribunale della libertà ha accolto l'istanza dell'avvocato Mario Scarpelli ed ha rimesso in libertà l'indagato con il divieto di avvicinamento alle persone offese



SCALEA – 15 set. 22 - E' accusato di aver tenuto segregate in casa e minacciato con un coltello due donne. Per l'indagato, P.A., 30 anni, di Scalea, si sono aperte le porte del carcere di Paola. Il Tribunale della libertà, infatti, ha accolto l'istanza dell'avvocato difensore di fiducia, Mario Scarpelli, del foro di Cosenza. Secondo il legale difensore, non sarebbero ravvisabili gli estremi del reato più grave, il sequestro di persona, che avrebbe generato la misura della custodia cautelare in carcere. Infatti il tribunale della libertà, ha accolto la tesi dell'avvocato Mario Scarpelli, ed ha disposto la misura del divieto di avvicinamento alle persone offese. L'indagato deve rispondere di vari reati, oltre al sequestro di persona, anche di maltrattamenti in famiglia e di minacce, avrebbe utilizzato pure un coltello. Il processo è stato fissato fra una settimana. Il fermo, effettuato dai carabinieri della compagnia di Scalea, come si ricorderà, è avvenuto lo scorso 28 agosto, in piena notte e in condizioni di flagranza. I militari si erano presentati nell'abitazione segnalata dove si trovavano le due donne. La porta sarebbe rimasta chiusa a chiave e ad aprire ai militari sarebbe stato l'indagato.



Le due donne sarebbero state trovate all'interno dell'abitazione, la porta chiusa e le chiavi in possesso dell'indagato. I militari sono giunti nell'abitazione dopo la segnalazione di una presunta lite in famiglia. Ai carabinieri avrebbe risposto, dall'interno, l'uomo che dopo un po' di tempo avrebbe aperto la porta chiusa a chiave. All'interno dell'abitazione, le due donne e un minore. I particolari di quanto accaduto all'interno dell'abitazione sono agli atti e bisognerà chiarire diverse circostanze, come la presenza di un coltello, il lancio di oggetti, i termini della discussione accesa avvenuta nelle quatto mura. Pare che il coltello non sia stato trovato. Agli atti, le dichiarazioni delle donne e dell'indagato. Bisognerà chiarire quanto accaduto quella notte anche se l'avvocato di fiducia dell'indagato, Mario Scarpelli, ha sempre sostenuto che non ci sarebbero gli estremi per contestare il reato più grave del sequestro di persona. Intanto, il tribunale della libertà ha disposto il divieto di avvicinamento alle persone offese. Per il resto, la questione verrà chiarita in tribunale.



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