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S. Nicola Arcella: Acqua e Sorical, lettera aperta del sindaco Madeo ad Occhiuto

Il sindaco di San Nicola Arcella evidenzia i problemi del consumo a monte dell'acqua pagata dai comuni. Lettera ad Occhiuto



SAN NICOLA ARCELLA – 29 nov. 21 - Lettera aperta al presidente della giunta regionale, Occhiuto, da parte del sindaco di San Nicola Arcella, Eugenio Madeo. L'oggetto della missiva è il servizio idrico integrato e il ruolo della Sorical. La legge Galli, ricorda Madeo: “ha innovato la disciplina della gestione della risorsa acqua prevedendo, in particolare, l'unificazione verticale dei diversi segmenti di gestione, mediante l'istituzione del "Servizio Idrico Integrato", inteso come l'insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione dell'acqua ad usi civili, di fognatura e depurazione delle acque reflue. Con l’approvazione della legge regionale, dal 1^ novembre 2004 opera in Calabria la Sorical, quale soggetto deputato a completare e gestire il complesso acquedottistico regionale e fornire all'ingrosso l'acqua per usi civili/potabili alla totalità dei comuni calabresi, che provvedono poi a distribuirla alle utenze domestiche e non presenti sul proprio territorio comunale. Sorical non può vendere acqua ai comuni ed i comuni non comprano, né vendono acqua ai cittadini, che sono tenuti a pagare solo i costi del servizio, i costi cioè per far sì che l’acqua captata possa essere utilizzata e successivamente smaltita, dopo essere stata depurata. Il nocciolo del problema sta tutto qui!”. Secondo Madeo, il gestore del sistema idrico integrato deve essere unico.


“Ci può essere una catena formata da tanti anelli, non tanti anelli che non formano una catena. Se le reti di adduzione e di distribuzione fanno acqua da tutte le parti, è la Regione che programma l’uso più opportuno delle risorse finanziarie disponibili per migliorare il sistema. I costi dell’intero sistema devono essere, pertanto, ripagati con la fatturazione inviata alle singole utenze domestiche e non. E se un comune fattura 100 metri cubi di acqua, alla Sorical deve essere rimborsato il costo per la fornitura di 100 metri cubi di acqua, non di 200 o addirittura 300, come capita nella maggior parte dei casi, che vengono venduti ai comuni e misurati all’ingresso dei serbatoi idrici presenti sul territorio comunale. Tale misurazione può essere utile solo per capire quale anello della catena non funziona e cosa occorre fare per correre ai ripari, ben sapendo che esistono i poteri sostitutivi, non per scaricare sui Comuni tutti i costi di un sistema ridotto male. Se non esiste ancora un gestore unico del SII, le conseguenze di una tale grave inadempienza regionale non potranno continuare a pesare negativamente sulle finanze comunali”.



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