"Re Nudo": per la corte d'Appello di Catanzaro, inammissibile l'atto di appello della Procura
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"Re Nudo": per la corte d'Appello di Catanzaro, inammissibile l'atto di appello della Procura

Decisione in corte d'Appello per l'inchiesta "Re Nudo", per il tribunale catanzarese è inammissibile l'atto di appello della Procura: determinanti le memorie presentate da diversi avvocati della difesa


Decisione in corte d'Appello per l'inchiesta "Re Nudo", per il tribunale catanzarese è inammissibile l'atto di appello della Procura: determinanti le memorie presentate da diversi avvocati della difesa

Scalea, 6 marzo 2024 - La Corte di Appello di Catanzaro, sezione terza, presidente Antonio Battaglia, a latere Paola Ciriaco e Carlo Fontazza ha dichiarato l'inammissibilità dell’atto di appello proposto dalla Procura della Repubblica di Paola, lo scorso 5 agosto 2021, per la nota inchiesta denominata “Re nudo” contro la sentenza di “non luogo a procedere emessa dal Gup del tribunale di Paola in data 10 giugno 2021”. Numerosi gli imputati tratti a giudizio e tanti i legali impegnati in questo processo.


L'indagine

L’indagine, coordinata dalla Procura di Paola, poggia sulla presenza di presunti reati posti in essere anche dall’ex sindaco di Scalea Mario Russo, in qualità di dirigente dell’unità di medicina legale dell’Asp di Cosenza. Fra gli indagati principali anche Antonia Coccimiglio ed Eugenio Vitale. I reati cointestati a vario titolo, si ipotizza fossero stati commessi nell’ambito della commissione per l’accertamento dell’invalidità e dell’handicap di Diamante, nonché in riferimento alle certificazioni finalizzate al rinnovo-rilascio di patenti di guida o, ancora, dei porto d’armi.


Le memorie difensive

Sul punto, che ha poi determinato l'inammissibilità dell'atto di appello, diversi difensori, tra i quali: gli avvocati Luigi Crusco, Francesco Liserre, Antonio Crusco, Gregorio Barba, Andrea Napolitano, hanno prodotto rispettive memorie difensive chiedendo che la Corte di Appello dichiarasse inammissibile l’atto di appello della Procura di Paola perché tardivo in applicazione ai principi di diritto.

Oggi la requisitoria del Procuratore Generale della Corte di Appello con l'intervento delle difese che hanno insistito per l'inammissibilità dell’atto di appello e per la conferma della sentenza di proscioglimento. La Corte di Appello, quindi, nel dichiarare inammissibile il ricorso ha sostanzialmente confermato la sentenza di proscioglimento emessa dal Gup di Paola in sede di udienza preliminare.


Il collegio difensivo

E' ampio il collegio difensivo composto dagli avvocati: Michele Aldino, Elio Ardifuoco, Giuseppe Arieta, Gilda Avena, Gregorio Barba, Giuseppe Bello, Enzo Belvedere, Lorenzo Belvini, Gianluca Bianco, Antonio Bonifati, Luigi Bottino, Natalia Branda, Giuseppe Bruno, Luigi Calabria, Francesco Caldiero, Nicola Carratelli, Maurizio Cava, Franz Caruso, Giorgio Cozzolino, Francesco Chiappetta, Francesco Cristiani, Antonio Crusco, Luigi Crusco, Piernicola De Paola, Nicola Deriu, Giuseppe Forte, Agostino e Giuseppe Fortunato, Alessandro Gaeta, Gianpiero Gagliardi, Carmela Pepe Grosso, Italo Guagliano, Gemma Guerrera, Francesco Liserre, Mimmo Manfredi, Flavio Micucci, Luigi Morrone, Andrea Napolitano, Giovanni Nuvoli, Francesco Oliveto, Andrea Onofrio, Angelo Paravati, Giuseppe Pizzimenti, Teresa Policicchio, Egidio Rogati, Pietro Russo, Francesco Sapone, Norina Scorza, Marilyn Silvestri, Achille e Paolo Tenuta, Carmelina Truscelli, Amedeo Valente, Arturo Valente, Ugo e Antonio Vetere, Ettore Francesco Zagarese.

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