Praia a Mare, truffa nazionale al catering: le motivazioni sulla decisione per Biccini
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Praia a Mare, truffa nazionale al catering: le motivazioni sulla decisione per Biccini

Biccini, difeso dagli avvocati di fiducia Giovanni Nuvoli e Norina Scorza, è stato destinatario di un provvedimento di sostituzione della misura cautelare



PRAIA A MARE – 4 nov. 21 - Il Tribunale di Roma, sezione del Riesame ha pubblicato le motivazioni della decisione sulla attenuazione della misura per Ulisse Biccini. Come è noto, per l'uomo, indagato in un'operazione dei carabinieri di Roma Parioli, una presunta truffa nel settore del catering nazionale, il tribunale ha sostituito la misura cautelare della custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari nell'abitazione romana. I giudici hanno accolto la tesi degli avvocati difensori Giovanni Nuvoli e Norina Scorza. I due legali hanno dedotto l'insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza in merito alla partecipazione di Biccini al reato ipotizzato. La contestazione, secondo i legali, si basa solo sula locazione di un box, necessario per l'indagato per poter depositare i propri strumenti ed utensili di lavoro. come dichiarato nell'interrogatorio di garanzia. Gli avvocati difensori, Giovanni Nuvoli e Norina Scorza, hanno anche dedotto l'insussistenza delle esigenze cautelari e la non proporzionalità e adeguatezza della misura di massimo rigore applicata

"Il profilo tratteggiato dall'ordinanza – si legge – mal si concilia specificamente con la posizione del Biccini all'interno del perimetro dell'impianto accusatorio” Per gli avvocati di fiducia dell'indagato, pur volendo ammettere la sussistenza del sodalizio, l'indagato avrebbe “comunque rivestito un ruolo

subordinato e marginale”. I giudici del Riesame hanno, in parte, condiviso l'ordinanza del Gip. In sede di interrogatorio, comunque, sarebbero emerse diverse contraddizioni che, in qualche modo inchiodano gli attuali indagati. Secondo i giudici del riesame, gli elementi “consentono di ritenere la sussistenza di un accordo criminoso, avente ad oggetto la realizzazione di una serie indeterminata di truffe e sostituzione di persona, nella consapevolezza, da parte di ogni singolo ricorrente di far parte di un sodalizio durevole e di essere disponibili ad operare nel tempo per l'attuazione del programma comune. L'ordinanza impugnata – si legge ancora - è condivisibile anche quanto alla ritenuta sussistenza di esigenze cautelari di difesa sociale; ciò alla luce della modalità delle condotte poste in essere in un contesto strutturato e sistematico, con utilizzo di account falsi e sostituzione di persona, in un lungo arco temporale, con rilevante danno economico per le piccole aziende vittime di truffa, che connotano del tutto negativamente la personalità del ricorrente”. In ogni caso, il tribunale ha accolto le richieste degli avvocati difensori Giovanni Nuvoli e Norina Scorza, attenuando la misura e sostituendo gli arresti con i domiciliari.



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