Praia a Mare, non paga i tributi: libreria chiusa. Si cerca una mediazione
La chiusura della libreria Victoria per una morosità sui tributi è al centro del dibattito. Si cerca una soluzione per non far scomparire il presidio di cultura
PRAIA A MARE – 16 lug. 21 - Da giorni rimane seduto su uno sgabello all'esterno della sua libreria per informare i clienti sulla chiusura dell'attività commerciale. Si tratta della libreria Victoria, ed il protagonista è Pasquale Lanzillotti che da un po' di tempo ha ripreso la gestione.
Non c'è dubbio sul fatto che mantenere aperte le librerie è come voler salvare un presidio di cultura; al di là dell'aspetto economico della vicenda. Ma, a quanto pare, manca la sensibilità in questo senso e non si riesce a trovare un accordo, proposto dall'avvocato mediatore di Lanzillotti, per sanare debiti pregressi con l'ufficio tributi del comune.
Come è noto, ne abbiamo dato notizia, l'amministrazione ha fornito la possibilità ai cittadini e ai commercianti di rateizzare le somme dovute. Evidentemente, in questo caso, qualcosa non ha funzionato e gli agenti della polizia locale, nei giorni scorsi, hanno notificato l'atto di chiusura dell'attività, come prevede la normativa. E questa, fra l'altro, non fa distinzione tra una normale attività commerciale e ciò che può rappresentare un “presidio di cultura”, un simbolo, visto che la libreria è attiva da vent'anni e l'obiettivo del proprietario è proprio quello di non chiudere l'attività; di non lasciarsi sopraffare, anche in questo caso, dalla vendita on line e ancor di più dagli e-book che privano i lettori dal rapporto d’amore con la carta stampata. La richiesta di rateizzazione, dunque, non è stata accettata, ed è scattata la chiusura.
«Dal momento che ho un debito elevato, ed a fatica ho rilanciato l'attività commerciale – ha dichiarato Pasquale Lanzillotti – se mi vieni a chiudere la libreria, mi metti anche in grande difficoltà per pagarti». E' una questione spesso dibattuta, quando si affronta il tema del recupero di tributi non pagati e si penalizza l'attività che, invece, dovrebbe sostenere il commerciante per ripianare il debito. È un po' il cane che si morde la coda. Allora scatta la necessità di trovare una soluzione che non può essere diversa dalla rateizzazione e che dovrebbe essere ammessa soprattutto per chi dimostra la volontà di voler pagare e, fra l'altro, è il caso di Lanzillotti, è pronto anche a fornire garanzie con altri immobili di proprietà. Resta, dunque, il senso della protesta: una libreria non può restare chiusa se c'è la volontà di chi gestisce di voler mantenere attivo un luogo di cultura. Forse, è il caso di fare uno sforzo, restando nell'ambito della legalità, e restituire a tutti i cittadini un luogo di cultura.