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Platì, scoperto bunker sotterraneo con piantagione di marijuana: denunciati padre e figlio

  • Immagine del redattore: miocomune.tv
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  • 2 ore fa
  • Tempo di lettura: 2 min
Carabinieri scoprono bunker sotterraneo con piantagione di marijuana a Platì

Sotto una stalla nascosta tra i boschi dell’Aspromonte a Platì, i Carabinieri hanno trovato un sofisticato bunker “indoor” alimentato da un allaccio abusivo alla rete elettrica e piantagione di marijuana


13 novembre 2025


Un bunker high-tech nel cuore dell’Aspromonte

Un vero e proprio bunker sotterraneo con piantagione di marijuana annessa, costruito con ingegno sotto una stalla in disuso e nascosto nella vegetazione aspromontana, è stato scoperto dai Carabinieri della Stazione di Platì insieme ai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” e del 14° Battaglione “Calabria”.All’interno, le forze dell’ordine hanno trovato una piantagione di marijuana “indoor”, completa di impianti di illuminazione, ventilazione e trasformatori elettrici alimentati da un allaccio abusivo alla rete pubblica.



L’indagine e la scoperta del nascondiglio

L’operazione è scattata dopo giorni di osservazione. Durante una perlustrazione nelle aree rurali di Platì, i Carabinieri hanno notato un cavo elettrico sospetto che si inoltrava nel bosco. Seguendone il percorso per centinaia di metri, i militari sono giunti a un capanno agricolo apparentemente abbandonato.Dietro un pannello basculante, azionato da un sistema di contrappesi, si nascondeva l’ingresso di un bunker sotterraneo di notevoli dimensioni. L’interno era organizzato come una vera serra clandestina di cannabis, con piante alte fino a un metro e un impianto tecnologico di ultima generazione.



Denunciati padre e figlio: l’attività dei Carabinieri continua

Padre e figlio, residenti nella zona, sono stati denunciati in stato di libertà per coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti. L’intera struttura, costruita abusivamente, è stata posta sotto sequestro.L’operazione rientra nel più ampio piano di contrasto al narcotraffico condotto dai Carabinieri della Compagnia di Locri, che da tempo monitorano le zone più impervie dell’Aspromonte.Come precisato dagli inquirenti, le persone coinvolte sono da considerarsi innocenti fino a sentenza definitiva.


Una strategia di controllo costante sul territorio

Le attività investigative nell’area continuano senza sosta. Grazie alla conoscenza del territorio e all’esperienza dei reparti specializzati, i Carabinieri restano un punto di riferimento essenziale nel contrasto alle coltivazioni illegali di cannabis, fenomeno che, nonostante i numerosi sequestri, continua a rappresentare una sfida per l’ordine pubblico nella Locride.



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