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Paola, porto turistico: "promozioni tante: certezze poche", secondo Signorelli

Aggiornamento: 22 mag

Signorelli, di Rete dei beni comuni interviene sul porto turistico di Paola: poche certezze sulla realizzazione; tante promozioni


Signorelli, di Rete dei beni comuni interviene sul porto turistico di Paola: poche certezze sulla realizzazione; tante promozioni

Paola, 19 maggio 2024 – Si allarga il “caso” del porto turistico di Paola. In pochi dall'opposizione sono disposti a raccogliere i segnali di distensione inviati dal sindaco Politano all'indomani dell'incontro milanese dedicato alla presentazione del project financing. Il gruppo consiliare “Rete dei beni comuni”, rappresentato in consiglio comunale dal capogruppo Andrea Signorelli si inserisce nel dibattito in atto: “Promozioni tante; certezze ancora poche”. E poi rispetto alle dichiarazioni del sindaco Politano, la reazione politica: “Vorremmo accogliere l'invito alla 'concordia' per invertire la rotta prima che la nave si infranga sugli scogli; ma i tanti comandanti, tutti accomodati alla buvette, impediscono qualsiasi forma di dialogo”. Traduzione: alle belle parole del sindaco non sarebbero seguiti i fatti concreti.


L'idea del progetto "fallimentare"

E Rete dei beni comuni ha una sua idea in merito alla struttura: “Il porto turistico – afferma Signorelli - rischia di rimanere ancora al palo; è proprio il caso di dire che occorre invertire la rotta. È quanto mai opportuno far ripartire un dialogo tra forze responsabili che sinora è mancato. Dare risposte alla cittadinanza e alle forze politiche”.

Il capogruppo consiliare di Rete dei Beni Comuni Andrea Signorelli, da oltre un anno, chiede “precise delucidazioni al comune. Il rischio – afferma - è quello di perdere tempo, di sbagliare ancora i calcoli e non è nemmeno escluso di avere poi anche un ingente debito sulle spalle. In questi anni abbiamo dimostrato ai cittadini un metodo diverso di amministrazione della cosa pubblica, improntato alla trasparenza, alla programmazione, al rispetto delle regole e al rispetto verso ogni cittadino. Ed è questo quello che chiediamo oggi all'amministrazione comunale”. Signorelli evidenzia un dato di fatto: “Ogni euro investito è frutto di sacrifico e per tale non possono essere sprecati soldi in spese inutili. Tra spese tecniche, monitoraggio, fondo incentivante, supporto al rup e consulenze pubblicità ci sono a disposizione quasi sei milioni di incarichi da affidare. Il comune di Paola oggi non è nemmeno proprietario del progetto per il quale ha richiesto il finanziamento.


"Finanziamento per un progetto che non è del comune"

Il progetto 'Porto dei Normanni' è infatti di proprietà della società Marina di San Francesco Spa, di cui il comune di Paola è socio se, intanto, con plurime delibere di consiglio comunale, non ne avesse sancito la dismissione”. Secondo Signorelli: “Il comune ha quindi richiesto un finanziamento per un progetto che non è suo. Ed era questa una questione che andava subito chiarita e portata a soluzione”. Il consigliere ha più volte segnalato questa anomalia, anche durante l'ultimo consiglio. “La risposta dell’amministrazione è stata quella di affidare incarichi di consulenza, per stabilire di chi fosse la paternità del progetto, se del comune oppure dalla società di cui il comune era partner. Soldi sprecati per sopperire a un’ovvietà che era stata segnalata loro gratuitamente. Servirebbe anche aggiornare il costo degli espropri. I 500mila euro previste potrebbero non essere sufficienti perché ci si è basati su tavole vecchie di 40 anni mentre la situazione tutta intorno nel tempo cambiava”.


Meglio una darsena

Il gruppo consiliare ricorda di aver presentato un progetto per la costruzione di una darsena con collegamenti diretti alle isole Eolie e finalizzata a sfruttare una tipicità unica della zona, ovvero il fatto che la spiaggia si trova allo stesso livello della ferrovia. Ciò sarebbe stato utile per incentivare l’intermodalità treno/nave e favorire così il raggiungimento di altri porti.

“Con un progetto come questo, dal costo pari a solo un decimo rispetto a quello dei Normanni (5 milioni a fronte dei 52 richiesti), gli appetiti sarebbero stati minori e la città di Paola, che attende dal 1800, avrebbe finalmente avuto il proprio scalo navale. Nel frattempo si stanno spendendo “anticipatamente” in vetrine e passerelle varie il milione di euro ricevuto dalla Regione.

E il timore è che siamo solo all’inizio”. Conclude il gruppo consiliare Rete dei Beni Comuni.



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