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Paola, omicidio a Cuba: ha un nome il presunto responsabile della morte di Sciammarella

Indagini a Cuba sull'omicidio dell'imprenditore di Paola Sciammarella: le autorità dell'isola hanno fermato il presunto responsabile un falegname abruzzese


Indagini a Cuba sull'omicidio dell'imprenditore di Paola Sciammarella: le autorità dell'isola hanno fermato il presunto responsabile un falegname abruzzese

Paola, 9 marzo 2024 – Ha un nome il presunto responsabile dell'omicidio dell'imprenditore Francesco Sciammarella, 76 anni, di Paola, avvenuto a Cuba. Come è noto, il corpo senza vita di Sciammarella era stato trovato a Las Tunas e, sin da subito, erano emersi dubbi sulla versione di una caduta accidentale. L'omicidio, ormai sembra essere considerato tale, ma le indagini sono in corso e ci sono molti aspetti da chiarire, è avvenuto venerdì scorso, 1 marzo, a Las Tunas, il centro abitato nella parte orientale dell'isola caraibica, probabilmente al termine di una lite con un altro italiano.


Il fermo

E al momento, dalle autorità cubane, è stato sottoposto a fermo per omicidio Rolando Di Gregorio, 56 anni, di Roseto degli Abruzzi, bloccato a qualche centinaio di metri dopo la lite. Francesco Sciammarella, era stato trovato a terra in una strada di Las Tunas con una vistosa ferita alla testa. Inizialmente era stata anche vagliata l'ipotesi di una possibile caduta. Ma, l’autopsia, disposta dalle autorità cubane, ha poi stabilito che la morte sarebbe stata causata da un colpo al capo provocato da un oggetto contundente. L'imprenditore paolano, si apprende fra l'altro, sarebbe deceduto in ospedale dove era stato trasportato per una emorragia cerebrale.


I motivi del diverbio

La vicenda, è ancora avvolta per molti aspetti dal mistero, ma a quanto pare, Sciammarella aveva reclamato la restituzione di un prestito di 500 dollari fatto all'abruzzese. Le indagini, in ogni caso, sarebbero state rapide anche se in Italia, le notizie sono giunte con il contagocce. L'Ambasciata italiana a Cuba, sta seguendo costantemente la vicenda, mantenendo il contatto con i familiari e con il coordinamento dell'Unità di tutela degli italiani all'estero. In contatto anche con l'altro italiano indagato. Si comincia anche a preparare la parte burocratica per il rimpatrio della salma in Italia. Ma le procedure sono complesse e, poi, per i familiari che giustamente vogliono sapere di più su quanto accaduto, si aprono ulteriori scenari, come, fra l'altro, anche il problema dell'assistenza legale.


500 dollari da restituire

La polizia nazionale rivoluzionaria avrebbe subito avviato una indagine e dopo poche ore avrebbe fermato il falegname abruzzese di 56 anni. Su quanto accaduto bisognerà fare piena luce affermano gli amici di Rolando Di Gregorio, che ovviamente è da ritenere innocente fino a prova contraria, e gli amici abruzzesi lo descrivono come una persona tranquilla e, per questo c'è chi avanza l'ipotesi di una tragica fatalità.

Si ipotizza una lite, nata appunto dalla richiesta di restituzione dei 500 dollari. E Sciammarella e Di Gregorio avrebbero avuto un litigio, forse finito anche alle mani.

Secondo la versione dell'abruzzese, l'imprenditore paolano, spintonato, sarebbe caduto ed avrebbe battuto la testa su un oggetto o sullo spigolo di un gradino che avrebbe provocato la ferita mortale al capo. L'abruzzese in passato gestiva una ditta di falegnameria, che si occupava del montaggio di cucine e porte per alcune grandi aziende italiane a Cuba. In seguito, Di Gregorio, come si legge nei quotidiani abruzzesi, ha continuato a lavorare nel settore e, pare, che quando è stato raggiunto da Sciammarella, l'abruzzese, stesse lavorando al montaggio di alcune porte in un fabbricato.

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