Ospedale di Praia a Mare, dopo il decreto: "ancora un buco nell'acqua"
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Ospedale di Praia a Mare, dopo il decreto: "ancora un buco nell'acqua"

Ospedale di Praia a Mare, gli ex amministratori intervengono dopo l'ultimo decreto: "ancora un buco nell'acqua"


Ospedale di Praia a Mare, gli ex amministratori intervengono dopo l'ultimo decreto: "ancora un buco nell'acqua"

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Praia a Mare, 18 marzo 2024 - “Dopo oltre un decennio di battaglie legali condotte per ottenere il pieno funzionamento dell’ospedale di Praia a Mare ci ritroviamo a dover costatare che le battaglie non possono ancora dirsi terminate. Come ex amministratori del comune di Praia a Mare sentiamo il dovere civile e morale di comunicare alla cittadinanza praiese, nonché dell’intero comprensorio, molte discrepanze rilevate nell’ultimo Dca”. La problematica dell'ospedale di Praia a Mare, ormai entrata nell'elenco delle questioni irrisolte, sembra non trovare soluzione neanche con l'ultimo decreto del commissario Occhiuto che, invece, sostiene di aver soddisfatto quanto stabilito nelle ormai note sentenze del consiglio di Stato.


Con il decreto di giovedì scorso è stato approvato, a modifica ed integrazione del Dca n.64/2016 e del Dca n.198 del 12.07.2023, il nuovo documento di riorganizzazione della rete ospedaliera, della rete dell'emergenza/urgenza e delle reti tempo dipendenti, sulla scorta del Dca n.162/2022, rcon il programma operativo 2022-2025 (Punto10.4). “Per quanto riguarda il presidio ospedaliero di Praia A Mare – fanno rilevare gli ex amministratori - si persevera, a cura del commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi regionali, in un atteggiamento al ribasso, nonostante le sentenze del Consiglio di Stato, Sezione Terza, n.2576/2014, n.2968/2015, n.1153/2017, n.384/2022, il provvedimento del commissario esecutore giudiziale, Eugenio Sciabica, del 18 settembre 2017, che hanno imposto il ripristino del predetto nosocomio, quale ospedale di base, ai sensi del DM n.70/2015, con discipline mediche e chirurgiche di base, pronto soccorso con Obi ( Osservazione breve intensiva), emoteca, attività di supporto diagnostico”.


Ancora un nulla di fatto per la “martoriata” struttura ospedaliera che negli anni passati ha invece vissuto periodi di grande fulgore. “Ancora una volta – scrivono infatti - abbiamo la sensazione, anzi la certezza, che si sia fatto il classico buco nell'acqua ed a pagare le conseguenze di tale inerzia sono tutti i cittadini che ancora oggi sono privati del diritto alla salute che è sancito costituzionalmente. Si rileva:

l’istituzione di un pronto soccorso senza osservazione breve intensiva, classificato quale struttura semplice a livello del Dea di primo livello.

  • Manca la direzione sanitaria di presidio, intesa quale unità operativa complessa.

  • Non si ha contezza della pesatura della chirurgia generale (12 posti letto ordinari + 2 posti letto in Day surgery).

  • Manca la pesatura del DS ortopedico.

  • Manca l'attivazione della lungodegenza.

  • Non è indicata la dotazione ordinaria organica minima e non è quantificata la spesa.

  • Non risulta rispettata la norma sugli standard minimi di posti letto per acuti accreditati, effettivamente in carico al SSR così come sancito dall’articolo 15, comma 13, lettera c, della Legge n.135 del 2012.

Restando così le cose – si legge nel documento degli ex amministratori - si sarà decretata la fine anche di quanto oggi presente nel nosocomio cittadino.


Alla luce di quanto esposto ci sentiamo di poter affermare che la battaglia è tutt'altro che conclusa e che non resteremo fermi dinanzi ad una triste verità italiana del “tutto cambia perchè nulla cambi”. Costatato il silenzio assordante dell’attuale amministrazione in merito a questa vicenda auspichiamo che in sede di consiglio di Stato venga fatto rilevare che l’ultimo Dca non si discosta dal precedente, quindi violandola giusta ottemperanza di quanto già rappresentato, non soddisfa le giuste aspettative della cittadinanza. E’ giunto il momento – concludono gli ex amministratori - che i cittadini tutti si uniscano e facciano sentire forte il proprio disagio pretendendo che venga ristabilito quanto previsto dalle molteplici sentenze e l’ospedale di Praia a Mare possa serenamente offrire quelle preziose prestazioni sanitarie così come le offriva un tempo”.

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