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Nessun disastro ambientale: San Sago, tutti assolti

Il tribunale di Paola ha assolto gli indagati per la vicenda dell'impianto di trattamento rifiuti di San Sago a Tortora



TORTORA – 26 lug. 21 - Il tribunale penale di Paola, sezione monocratica, Giudice Roberta Carotenuto, ha assolto i gestori dell'impianto di trattamento dei rifiuti in località San Sago. Una vicenda che si trascinava dal lontano 2013. Si tratta di Debora Plastina, di Fuscaldo, 47 anni; Raffaele Cavaliere, 49 anni di Mormanno, entrambi assistiti dagli avvocati di fiducia Giuseppe Belvedere e Pierfrancesco Perri; e Agostino Gallo, 55 anni di Lauria, assistito dagli avvocati Domenico e Amalia Monci. I reati contestati a vario titolo erano quelli di un'attività di gestione di rifiuti non autorizzati; erano accusati di non aver adottato le necessarie cautele per evitare la perdita, anche accidentale, o l'abbandono, di rifiuti.



I reati ambientali, secondo le ipotesi, erano stati asseritamente commessi tra il 2009 ed il 2013, periodo in cui i tre gestivano il noto impianto di trattamento reflui, di proprietà della Ecologica 2008 srl, che si trova in San Sago di Tortora. Nel processo, in cui sono intervenute cinquanta parti civili, fra le quali il Comune di Tortora, che, all'epoca, fece chiudere di fatto l'impianto, sono stati contestati anche i reati di disastro ambientale, discarica abusiva e altro. I tre sono stati assolti, per alcuni capi nel merito; il giudice ha anche dichiarato la prescrizione per una contravvenzione. L'avvocato Lucio Conte difensore di diverse parti civili ha preannunciato il ricorso. E' una sentenza, affermano, invece, gli avvocati Giuseppe Belvedere e Pierfrancesco Perri, che, fra l'altro, restituisce dignità a Debora Plastina, amministratore unico della società, anche perchè, a fronte dell'intervenuta prescrizione dai capi b, c, d, il tribunale ha assolto nel merito l'indagata. Nell'anno 2011, è emerso nel corso del processo, l'impianto di San Sago era stato oggetto di visita ispettiva da parte dell'Arpacal.



In quella occasione non aveva sollevato alcun problema a carico dei gestori. Anche un altro accertamento, compiuto allo scarico dell'impianto, dal corpo forestale dello Stato nel 2012 era risultato positivo per gestori. L'impianto, nell'anno 2013, era finito sotto la lente di ingrandimento della Procura della Repubblica di Paola, che aveva disposto il sequestro, per il presunto sversamento nelle acque del torrente Pizzino e quindi nel fiume Noce e nel mar Tirreno di ingenti quantità di reflui, non adeguatamente trattati. A distanza di oltre otto anni, tuttavia, il Tribunale di Paola ha definitivamente posto la parola fine in ordine alle presunte irregolarità contestate ai gestori nell'esercizio dell'impianto di depurazione di San Sago. Gli imputati, sono stati tutti assolti con formula piena, “perchè il fatto non sussiste”. Nel corso del processo, i difensori di Plastina e di Cavaliere, gli avvocati Giuseppe Belvedere e Pierfrancesco Perri, hanno dimostrato l'assoluta inconsistenza dell'ipotesi d'accusa, producendo una serie di atti estrapolati da un'indagine parallela, all'epoca condotta dalla Procura di Lagonegro, dai quali è emersa l'assoluta legittimità dell'operato degli imputati nella gestione dell'impianto.



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