Furto aggravato di energia elettrica: assolto un 38enne
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Furto aggravato di energia elettrica: assolto un 38enne

Accolta la richiesta degli avvocati difensori, Curatolo e Quintieri. Fatti di indagine tra il 2012 e il 2017 a Falconara Albanese



PAOLA - 14 feb. 22 - Il giudice monocratico penale del tribunale di Paola, Carla D’Acunzo, in seguito al giudizio abbreviato, ha assolto per non aver commesso il fatto P.A., 38 anni, di Falconara Albanese, imputato per furto pluriaggravato di energia elettrica ai danni dell’Enel, difeso dagli avvocati Carmine Curatolo ed Emilio Enzo Quintieri del Foro di Paola.

L’imputato era accusato di aver allacciato abusivamente due conduttori da 6,5 mm. collegati direttamente alla rete di distribuzione dell’energia elettrica, realizzando un by-pass al contatore relativo ad una fornitura cessata, al fine di trarne ingiusto profitto, impossessandosi di complessivi 27.480 kwh di energia elettrica, per un valore complessivo pari a 4.894,19 euro, sottraendoli all’Ente nazionale per l’energia elettrica. Con l’aggravante di aver commesso il fatto con violenza sulle cose e con mezzo fraudolento consistito nell’attacco abusivo, e con l’ulteriore aggravante della recidiva specifica. Fatti accertati a Falconara Albanese dal 4 gennaio 2012 al 3 gennaio 2017.


A denunciare il 38enne di Falconara Albanese era stato il personale dipendente dell’Enel della zona Cosenza- Castrovillari. I tecnici avevano eseguito un controllo presso l’abitazione nella Frazione di Torremezzo, unitamente ad i carabinieri della stazione di San Lucido, riscontrando la manomissione del contatore ed il prelievo irregolare dell’energia elettrica, quantificata in 27.480 kwh. Successivamente, il Servizio Elettrico Nazionale, chiese all’imputato la somma di 8.719,08 euro, comprensiva dell’accisa sull’energia e delle addizionali enti locali nonché delle spese sostenute per l’esecuzione della verifica e per i danni riscontrati al “complesso di misura”.

La Procura della Repubblica di Paola in persona del Pubblico Ministero Paola Miglio ritenendo provata la penale responsabilità dell’imputato, tenuto conto della scelta del rito, aveva sollecitato la condanna alla pena di un anno di reclusione ed euro 800 di multa mentre i difensori Curatolo e Quintieri hanno chiesto al Giudice l’assoluzione del loro assistito per non aver commesso il fatto, poiché dagli atti di indagine non emergeva alcuna prova che fosse stato lui ad aver effettuato l’allaccio abusivo, né che lo stesso avesse effettivamente risieduto, domiciliato o dimorato in quell’appartamento di Torremezzo e che quindi fosse stato lui il beneficiario dell’energia elettrica indebitamente prelevata, anche perché l’utenza cessata risultava intestata ad altra persona che, peraltro, non era mai stata sentita in merito.

Il Giudice Monocratico del Tribunale di Paola Carla D’Acunzo, all’esito della Camera di Consiglio, ha accolto le conclusioni dei difensori dell’imputato ed in difformità da quanto chiesto dal Pubblico Ministero, ha pronunciato sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto, riservando per la motivazione il termine di novanta giorni.



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