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Diamante, sparatoria al bar Perugino: oggi le richieste di pena per i tre fratelli De Rose

Aggiornamento: 20 dic 2023

Diamante, sparatoria al bar Perugino: oggi le richieste di pena per i tre fratelli De Rose, la sentenza prevista a gennaio


Diamante, sparatoria al bar Perugino: oggi le richieste di pena per i tre fratelli De Rose, la sentenza prevista a gennaio


DIAMANTE – 19 dic. 23 – Requisitoria del pubblico ministero Bannò sul duplice tentato omicidio, a seguito della sparatoria, avvenuta al bar Perugino sul lungomare di Diamante il 4 febbraio del 2022; oggi le richieste di pena per i tre fratelli De Rose, la sentenza prevista a gennaio. Il pubblico ministero, al termine della requisitoria durata circa tre quarti d'ora ha presentato le richiesta di pena per i tre fratelli imputati di concorso in tentato omicidio aggravato ai danni di Stefano e Gianluca Perugino, entrambi parti civili nel processo; come è noto, fra l'altro, anche il comune di Diamante è parte civile nello stesso processo.

Queste le richieste:

per Massimo De Rose, 32 anni, il pubblico ministero Bannò ha chiesto la pena a 15 anni di reclusione, tenendo conto della recidiva;

per Mattia De Rose, 39 anni, il pm ha chiesto 10 anni di reclusione; ed un anno in meno, 9 anni, per Alessandro De Rose, 36 anni.

Si torna in aula a gennaio 2024 per le discussioni delle parti civili e delle difese, probabile che nella stessa giornata si proceda con la sentenza. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Maurizio Nucci, Cristian Cristiano, Francesco Santelli e Antonio Crusco. Le parti civili sono rappresentate dagli avvocati Francesco Liserre e Luigi Crusco. Il Comune di Diamante è rappresentato dall’avvocato Giuseppe Marchese e, come si ricorderà, il sindaco Ernesto Magorno aveva voluto la presenza dell'ente nel processo che aveva fatto discutere nel centro tirrenico.

IL TRIBUNALE OGGI HA DISPOSTO LA SCARCERAZIONE E I DOMICILIARI PER MASSIMO DE ROSE

Uno dei tre imputati, il più piccolo dei tre fratelli, Massimo De Rose, ha ottenuto una attenuazione della misura cautelare, dopo poco meno di due anni di detenzione. Il Tribunale di Paola, in composizione collegiale, dopo una serie di istanze, presentate dagli avvocati di fiducia Antonio Crusco del foro di Paola e Maurizio Nucci del foro di Cosenza ha disposto la scarcerazione. Il presidente Salvatore Carpino ed il giudice Anna Iadicicco hanno accolto l'istanza di sostituzione dell'attuale misura della custodia cautelare in carcere applicata a Massimo De Rose, con quella degli arresti domiciliari. Sarà domiciliato in un comune in provincia di Napoli. Il tribunale ha prescritto il controllo dell'imputato attraverso l'apposizione dello strumento del "braccialetto elettronico". Non potrà allontanarsi dall'abitazione senza l'autorizzazione dell'autorità giudiziaria e non potrà comunicare con telefono o mezzi telematici, tranne che con le persone che saranno nella stessa abitazione. La decisione del tribunale collegiale in base alla presentazione di alcune istanze degli avvocati penalisti Antonio Crusco e Maurizio Nucci. Ulteriori decisioni potrebbero essere prese al termine del processo e in base alla sentenza che verrà pronunciata in quella occasione.


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